Un iter che ora, si legge in un post sul profilo Fb della Regione Molise, “dovrebbe procedere più speditamente dopo che si sarà proceduto alla sottoscrizione del Protocollo d’intesa fra Mims, Comune di Termoli, Regione Molise, Rfi Spa, Ferrovie dello Stato, Sistemi Urbani Srl, società in house di Ferrovie dello Stato, che prevede, tra l’altro, a cura di Rfi, uno studio di fattibilità sulle alternative progettuali finalizzato alla sistemazione del Nodo ferroviario di Termoli”. La Regione Molise, come ha ricordato Toma, in questi anni ha sempre espresso una posizione chiara: “L’opera deve essere realizzata nel rispetto dell’assetto territoriale attuale e con soluzioni che riducano l’impatto ambientale”.
Oltre al raddoppio della Linea ferroviaria Bologna-Lecce, il governatore si soffermato su altre opere infrastrutturali che riguardano la mobilità ferroviaria, stradale e portuale: Corridoio adriatico e alta velocità, miglioramento della rete stradale della dorsale adriatica, a partire dal raddoppio dell’A14, elettrificazione della Linea Roccaravindola-Campobasso, i cui lavori sono in fase avanzata, quattro corsie San Vittore-Termoli, per la quale esistono le risorse per la progettazione, inserimento del Porto marittimo di Termoli all’interno del sistema dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale.
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