SANTA CROCE DI MAGLIANO (CB) – Patrimonio inestimabile della nostra cultura sono le tradizioni popolari, che continuano a resistere al tempo e ai repentini cambiamenti di una società frenetica e distratta.
Visitando i luoghi più suggestivi del Molise nel periodo della Quaresima emerge il paese di Santa Croce di Magliano, che dai suoi 608 metri sul livello del mare offre un suggestivo panorama con la Maiella imbiancata a nord-ovest e una lunga striscia di Adriatico a sud- est.
Legato da sempre saldamente alle proprie radici popolari, il paese continua a far rivivere i ricordi di antiche ritualità attraverso la voce dei propri anziani, che tramandano oralmente gli usi e i costumi che caratterizzavano un tempo le festività più importanti dell’anno.
Con il tempo sono nati, grazie all’interesse suscitato nelle nuove generazioni, laboratori atti al recupero delle tradizioni popolari, una fra tutte quella della Quarantana. Per tutta la durata della Quaresima, infatti, chiunque passeggi per le strade del paese, soprattutto nei quartieri più antichi del Ruacchio, Quartetto e del Quartiere Torre Piscone, potrà notare delle pupattole di pezza sospese su un filo annodato fra due balconi.
Le pupattole, ottenute dal recupero di vecchie stoffe lise, raffigurano una vecchina vestita di nero che stringe fra le mani la conocchia. La leggenda identifica la vecchina con la moglie del defunto Carnevale. Si narra che ella passasse intere giornate a filare per distrarsi e non intristirsi al pensiero del proprio caro defunto. Ai piedi della pupattola viene legata una vistosa patata, sulla quale vengono conficcate sette penne. Per ogni domenica di Quaresima viene tolta una penna a scandire il tempo che precede la Pasqua.
La suggestiva tradizione delle bambole quaresimali è tutt’ora oggetto di studio. Il 12 marzo scorso, infatti, a Torrevecchia Teatina (Chieti), nel meraviglioso scenario del settecentesco Palazzo Valignani, si è tenuto il convegno “La festa delle bambole volanti. Un rito antico che rinasce” organizzato da Francesco Giovanni Maria Stoppa e Angela Cicora.
La Compagnia Tradizioni Teatine e il Prof. Stoppa hanno accolto le delegazioni provenienti da sei regioni del centro sud Italia. L’evento è stato l’occasione di confronto e approfondimento scientifico sulla tradizione delle “bambole quaresima” diffusa in forme diverse in tutta l’Italia meridionale.
La delegazione della Campania proveniente da Nola ha relazionato sulla “Quaravesima”, rito rionale, riportando delle interessanti interviste. Per la Puglia la delegazione di Molfetta ha evidenziato i rapporti esistenti tra i riti della Settimana Santa e la “Quarantana”. Poi è stata la volta della Basilicata, con Montescaglioso e la “Quaremma e le sue figlie”, le sette bambole della quaresima. Infine è stato esposto il lavoro di ricerca su un ampio territorio della Calabria alla riscoperta delle “Curajisime”. Presente anche il Dott. Antonello de Berardiniis, Direttore dell’Archivio di Stato di Chieti, con una relazione circa il reperimento delle fonti per la storia delle tradizioni.
Il fatto stesso che certe antiche ritualità popolari suscitino l’interesse della comunità scientifica è il segnale di una presa di coscienza non solamente del valore culturale, ma anche del potenziale a livello turistico. Tale potenziale, ove ben sfruttato, potrebbe permettere ai tanti paesi dell’entroterra molisano di rinascere e magari di essere maggiormente supportati.
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