“Il Molise, nota regione con un sacco di abitanti… Intendiamoci, è una regione importante, ci abbiamo fatto anche il patto per il Molise. Ma ai consiglieri regionali gli si puo’ ben dare lo stipendio del sindaco di Campobasso”, ha aggiunto Renzi.
“Ho tutto l’interesse a chiarire questa situazione con il segretario del nostro partito: ne parlerò al più presto con Renzi, penso già nei prossimi giorni”. All’indomani delle dichiarazioni del presidente del Consiglio, il governatore della Regione, Paolo di Laura Frattura, mostra un certo aplomb. Reazione misurata e ragionata, la sua, senza cedimenti alle sollecitazioni che pure arrivano da più parti. Parlare con Renzi è la strada che ha scelto per un chiarimento diretto.
Frattura risponde così sul tema uscendo da due lunghe riunioni dedicate ad altrettante vertenze di lavoro nella sede del Consiglio regionale. “Non credo che i consiglieri regionali molisani – è la sua considerazione di merito – esprimano le loro valutazioni sul referendum in virtù del valore dell’indennità del consigliere regionale. Altri colleghi e io abbiamo da subito, e non da oggi, espresso con convinzione l’appoggio al sì, così come evidentemente altri appoggiano il no”.
Il governatore poi ricorda che nel Consiglio regionale molisano, tra gli esponenti del Pd, sono per il sì, oltre a lui, anche il consigliere Domenico Di Nunzio e l’assessore Vittorino Facciolla (che non è iscritto, “ma sostiene il Pd”). Sono invece per il no i consiglieri Francesco Totaro e Massimiliano Scarabeo (a favore della riforma si è schierato anche un altro esponente del Pd molisano, l’assessore regionale Carlo Veneziale che è assessore esterno dunque non è eletto in Consiglio).
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