“Con lo sbarramento al 5% – osserva l’esponente dem – si avvantaggiano i partiti e le coalizioni più grandi, con buona pace del pluralismo democratico della società molisana, dei diritti di rappresentanza, della possibilità di tutti, soprattutto dei piccoli partiti e movimenti, di poter accedere ai seggi del consiglio regionale. Un golpe in piena regola, perpetrato da una maggioranza di centrodestra, e che rappresenterà la sua pietra tombale, un boomerang che gli elettori molisani scaglieranno contro i consiglieri che, così facendo, pensano di poter mettere a tacere partiti minori e movimenti civici”.
E conclude: “Lo diciamo da rappresentanti di un partito che probabilmente si avvantaggerà di questa norma: oggi si è stracciata, ancora una volta, la democrazia. Oggi il presidente della Regione, Donato Toma, e i suoi consiglieri – conclude Fanelli – hanno scritto la pagina più deprecabile e più detestabile della peggior legislatura della Regione Molise”.
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