La rete Italiana delle Sartorie Sociali sbarca a Sesto Fiorentino

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sartorie socialiTERMOLI – Il 24 aprile 2025 in quel di Sesto Fiorentino, presso la Sartoria Sociale “Altre Mani” in via del Trebbio, inizia ufficialmente l’attività della Rete delle Sartorie Sociali nata a Termoli, con sede amministrativa nella Città Adriatica presso l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo. Proprio il 24 aprile del 2013 a Savar, nei pressi di Dacca (Bangladesh), 1138 operai del tessile abbigliamento perirono nel crollo di un edificio commerciale. In quell’edificio fatiscente di otto piani, operavano aziende che confezionavano “capi” di abbigliamento e i lavoratori erano costretti a lavorare in un luogo insicuro, incapace di reggere il peso delle vibrazioni dei macchinari pesanti. Sotto le macerie del crollo vennero trovate le etichette di molti brand internazionali della moda indossati quotidianamente.

In ricordo di quel tragico evento, ogni anno si celebra il “fashion revolution day” che, nel ricordare le vittime del crollo, ha l’obiettivo di sensibilizzare sul “chi” e sul “come” vengono realizzati i “capi” che acquistiamo (who made my clothes) e di promuovere una industria della moda che, in sintonia con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e con le diverse direttive europee, sia “sostenibile” e quindi rispettosa dell’ambiente e di coloro che vi lavorano.

L’industria tessile, infatti, è considerata (dalla Commissione per l’Europa delle Nazioni Unite) “un’emergenza ambientale e sociale”. L’avvento del “fast fashion” (fine anni 90), la sovrapproduzione di abiti è diventata una vera e propria emergenza. Le immagini delle dune del deserto di Atacama in Cile, trasformate in una enorme discarica a cielo aperto, o dei rifiuti tessili accatastati sulle rive di Accra, in Ghana, sono drammaticamente eloquenti. Ma all’emergenza ambientale, il “fast fashion” unisce l’emergenza sociale a causa del basso costo del lavoro ricorrendo, spesso, a condizioni di lavoro poco dignitose, fenomeno inammissibile che coinvolge anche l’Italia.

Nell’incontro di giovedì 24 aprile a Sesto Fiorentino, promosso dalla “rete delle Sartorie Sociali”, nel ricordare la tragedia del “Rana Plaza”, il presidente dell’associazione “Slow Fiber”, accenderà un riflettore sulla insostenibilità “ambientale e sociale” dell’industria della moda. Il prof. Leonardo Becchetti, co-fondatore di Next (Nuova Economia x Tutti), darà il suo contributo fornendo ai presenti elementi circa il “voto con il portafoglio” e del ruolo “chiave” che può avere il consumatore nello stimolare un cambiamento virtuoso nel settore moda (e non solo).

Premiare le aziende che operano nel rispetto dell’ambiente, dei lavoratori e degli stessi consumatori; determinare quell’auspicato cambiamento dei prodotti e dei processi produttivi da parte delle stesse aziende; stimolare/generare quel nuovo modo di agire personale e collettivo con il quale costruire un modello socio-economico maggiormente sostenibile e inclusivo. Attraverso l’esperienza della costituzione della “rete” tra le Sartorie Sociali, promossa nell’ambito del progetto “Intrecci artistici e culturali”, l’incontro verterà sul vento di crisi che attraversa il settore moda. Converranno proposte che la “rete” stessa intende avanzare nell’incontro che si terrà a Roma, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati – Palazzo Montecitorio, il prossimo 8 maggio. Proposte tese a valorizzare il positivo ruolo che le Sartorie Sociali possono avere in questo difficile contesto economico. Proposte dalle quali emerge quella visione economica che caratterizza le Sartorie Sociali e che ritroviamo in quella comune visione che unisce, come richiamato dal presidente Mattarella, il paradigma dell’Economia Civile, la nostra Costituzione e l’obiettivo 12 (consumo e produzioni responsabili) dell’Agenda 2030.

Raccontare il bello e il buono della moda grazie all’esperienza realizzata dalla Sartoria Sociale “Altremani”, partecipano all’incontro, Lorenzo Falchi (Sindaco Comune di Sesto Fiorentino), Camilla Sanquerin (assessore Comune Sesto Fiorentino), Maurizio Rossi (presidente coop. Convoi), Leonardo Becchetti (economista e docente ordinario Università Tor Vergata), Dario Casalini (presidente ass. Slow Fiber), Francesca Recine (vice presidente nazionale Fismo Confesercenti), Giacomo Billi presidente Federsolidarietà Toscana Paola Galgani vice sindaco di Firenze, Valentina Frullini vice sindaco del comune di Chiusi, Jessica Callaioli Assessore del Comune di Castagneto Carducci, Yuna Kashi Zadeh vice sindaco e assessore al sociale di Scandicci, Simona Salvadori assessore Comune di Cecina, il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. Il Molise si presenta all’incontro con il presidente della Rete, Maurizio Varriano, Stefania Passarelli, consigliere regionale con delega alle Politiche Sociali, Giorgio Gagliardi (presidente aps Arci F. Jovine), Riccardo Terriaca presidente Confcooperative Molise, Italo Risi imprenditore della restanza.