Il Rev. Monsignore Anthony DiMeo, “il prete dei poveri”, era molisano

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Il padre, Luigi Di Meo, era nato a Castel San Vincenzo oggi provincia di Isernia. Svolse la sua azione pastorale nello Stato del Rhode Island

Il Rev. Monsignore Anthony DiMeo, “il prete dei poveri”, era molisanoCASTEL SAN VINCENZO (IS) – Rev. Monsignor Anthony DiMeo (Antonio Di Meo) nacque a Providence, Stato del Rhode Island, il 14 dicembre del 1905 da Luigi e Maria Zumpetta. Il padre, arrivato negli Stati Uniti qualche anno prima, era nato a Castel San Vincenzo (IS). Il piccolo Anthony mostrò, da subito, una vivace intelligenza. Frequentò la “St. Ann’s Parochial School” e, di seguito, nel 1925 la “ La Salle Accademy” .

Nel 1929 conseguì la laurea presso l’Università privata di orientamento cattolico “Providence College”. Sentendo forte la vocazione decise che la strada del sacerdozio era la sua strada. Tornò il Italia dove frequentò, sempre con grande profitto, il “Pontificio Collegio Leoniano” di Anagni.

Fu ordinato sacerdote, il 15 aprile del 1933, nella “Basilica di San Giovanni in Laterano” on affianco il Cardinale Francesco Marchetti Selvaggiani. Tornato negli Stati Uniti celebrò la sua prima funzione, il 10 settembre del 1933, nella “sua” Chiesa la ”St. Ann’s Church”. Fu parroco, dal 1933 al 1941, della parrocchia di “San Rocco” a Thornton (qui promosse una raccolta di fondi tra i fedeli che portò alla realizzazione della nuova Chiesa), contea di Cranston, sempre nel Rhode Island.

Nel 1941 fu chiamato ad insegnare al “Seminary of Our Lady” di Warwick. Poi fu “pastore” della parrocchia di “Sant’Antonio” a Providence dal 1942 al 1952. Nel 1952 tornò da parroco alla ”St. Ann’s Church” e nello stesso 1952 fu nominato Monsignore. Fu amato soprattutto dai poveri e dai diseredati.

La sua porta era, per loro, sempre aperta . La comunità italo-americana trovò in lui un ineludibile e prezioso riferimento. Non disdegnò , del resto il ruolo glielo imponeva, di avere rapporti con amministratori ed imprenditori.

Ma finalizzò questi suoi rapporti per procurare aiuti per gli altri. Anche nelle occasioni più solenni era capace di promuovere “spontanee e generose” raccolte di fondi tra i presenti. Per questo lo definirono “il prete dei poveri”. Morì nell’agosto del 1982 e al suo il suo funerale parteciparono tutte le massime autorità locali e migliaia dei suoi “poveri”.

A cura di Geremia Mancini – Presidente onorario “Ambasciatori della fame”