La valse musette, il tango, l’opera, la musica per il cinema, la canzone, naturalmente, il jazz, il senso per l’improvvisazione e la grande maestria tecnica si sintetizzano nella lettura personale e appassionata di Galliano, una lettura sempre convincente, emozionale e carica di significato, una lettura che, in qualche modo, rende anche omaggio alla figura del suo stesso protagonista, come a sottolineare la misura e le coordinate del contributo portato nel corso della sua carriera al jazz e allo strumento. “Ogni concerto è diverso dagli altri – spiega – perché non voglio annoiare e non voglio annoiarmi. Do spazio a varie composizioni del mio repertorio personale, così come omaggi ad autori importanti come Astor Piazzolla, Jo Basile o Henry Mancini”.
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