ROMA – “La crisi profonda che sta attraversando il mercato del lavoro e le drammatiche previsioni per il 2021 impongono una radicale inversione di rotta. Il Governo archivi definitivamente misure rivelatesi fallimentari come il reddito di cittadinanza e gli innumerevoli sussidi a pioggia fondati su una logica meramente assistenziale. Rendere strutturali provvedimenti pensati per affrontare l’emergenza pone due ordini di problemi: da un lato la sostenibilità dei conti pubblici, dall’altro la stabilizzazione di meccanismi distorsivi in grado di compromettere il sano incontro fra domanda e offerta di lavoro.
Il primo passo per rilanciare l’occupazione è una seria riforma degli ammortizzatori sociali fondata su politiche attive del lavoro e su un piano capillare di investimenti in infrastrutture e tutela del territorio a partire dall’edilizia scolastica, dalla digitalizzazione e dallo sblocco dei cantieri chiusi a causa delle lentezze burocratiche e dei veti incrociati che paralizzano l’attività della pubblica amministrazione. In tal senso è indispensabile rivedere il codice degli appalti per mettere in condizione le imprese di realizzare piccole, medie e grandi opere fondamentali per lo sviluppo tecnologico del Paese e per colmare il gap di competitività fra Nord e Sud”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alla riforma degli ammortizzatori sociali.