Il sindaco Gravina: “È importante continuare a portare avanti un processo di condivisione con la cittadinanza su quanto si sta realizzando”
CAMPOBASSO – Tanti i cittadini che hanno accolto l’invito, esteso a tutti da parte del Comune di Campobasso, a essere presenti al Circolo Sannitico per l’incontro pubblico di presentazione del progetto dei lavori che puntano a riqualificare il Castello Monforte.
Il sindaco Roberto Gravina e l’assessore alla Cultura, Paola Felice, avevano preannunciato nelle scorse settimane questo appuntamento e lo stesso sindaco, in occasione del suo intervento iniziale, ha colto l’occasione per anticipare il succedersi di altri futuri momenti simili, aperti alla condivisione pubblica di quanto, nel corso di questi ultimi anni, è stato progettato e ottenuto a livello di finanziamenti dal Comune di Campobasso.
“Con l’incontro odierno dedicato ai lavori di riqualificazione e valorizzazione del nostro Castello, – ha infatti spiegato il sindaco – così come con quello svolto in occasione della presentazione dell’attivazione del servizio Wi-Fi Area Urbana, la nostra Amministrazione rende chiari e trasparenti, attraverso un processo continuativo di condivisione con la cittadinanza, l’entità e la valenza dei progetti che abbiamo già messo in cantiere. A tal fine – ha aggiunto Gravina – abbiamo previsto una serie di nuovi incontri pubblici come quello di oggi anche, ad esempio, sui progetti del Pinqua, del Terminal e su tanti altri che ci siamo visti finanziare nell’ambito del PNRR in questi ultimi mesi e che porteranno cambiamenti notevoli e tanto attesi al volto della nostra città. Basti pensare al progetto per Villa De Capoa o a quello inserito nel CIS e riferito allo svincolo di Santo Stefano, i cui lavori sono partiti proprio in questi ultimi giorni e del quale daremo dettagli più specifici in occasione di un prossimo incontro che terremo proprio sul cantiere in Contrada Santo Stefano”.
Presentando ai cittadini l’incontro dedicato al Castello Monforte, il sindaco Gravina ha poi sottolineato come: “Il progetto di riqualificazione del nostro Castello, simbolo di una città e anche di un’identità storica fortemente radicata nella nostra comunità, assume una valenza enorme in termini di cura del patrimonio e anche di quella che è la nostra identità. Proprio la comprensione della natura complessa del Castello Monforte ha rappresentato la tappa imprescindibile da cui partire per l’elaborazione e l’attuazione del progetto di riqualificazione del nostro Castello e per la strategia di valorizzazione fondata sul tema imprescindibile dell’accessibilità dei beni culturali che coinvolge trasversalmente il rispetto per l’identità dei luoghi e la sostenibilità socioculturale e della partecipazione delle comunità coinvolte”.
Dopo l’intervento introduttivo dell’architetto Stelvio Bagnoli, Funzionario settore Lavori Pubblici del Comune di Campobasso, utile a inquadrare il tema nei suoi aspetti generali e operativi, è toccato alla dottoressa Dora Catalano, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Molise, portare la discussione sul progetto di riqualificazione e valorizzazione del Castello Monforte, illustrandone ampiamente le finalità e gli obiettivi, sviluppati in coerenza con i principi enunciati dal Codice dei Beni Culturali, che si prefiggono di assicurare e sostenere la conservazione del monumento, favorendone la pubblica fruizione e la valorizzazione. Le azioni previste negli elaborati progettuali individuano e disciplinano le attività dirette a garantirne la conservazione, a promuoverne la conoscenza e ad assicurarne le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica anche da parte di utenti con ridotta capacità motoria e ipovedenti, coniugando esigenze di tutela e conservazione materiale del complesso architettonico attraverso opere di restauro e manutenzione con l’ottimizzazione delle condizioni di utilizzo e fruizione e con attività di promozione e divulgazione della conoscenza del Castello stesso.
Di seguito sono intervenuti, per specificare in modo approfondito l’approccio metodologico che si è dato all’intero sistema di studio dei lavori progettuali da attuare, Tiziana Mignogna, funzionario architetto – Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Molise, e Mariachiara Santone, funzionario archeologo – Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Molise. La realizzazione di un progetto di valorizzazione del patrimonio costruito con valore storico – testimoniale non è semplice, in quanto necessita di una serie di competenze molto articolate e di un approccio metodologico multidisciplinare in grado di collegare le problematiche poste dalla salvaguardia e conservazione del patrimonio culturale con quelle relative a più specifiche attività di valorizzazione, che possono comprendere il recupero di funzioni ormai perdute e l’attribuzione di nuove funzioni al monumento non solo per perseguire gli obiettivi legati all’identità culturale, ma anche nel quadro dello sviluppo dell’economia a livello locale.
L’idea progettuale complessiva, riguardante la riqualificazione e valorizzazione del Castello Monforte di Campobasso, comprende i seguenti specifici ambiti di azione strategica: interventi di natura conservativa sui manufatti architettonici e di interesse storico artistico; individuazione e definizione delle destinazioni d’uso (struttura difensiva, corte); miglioramento, implementazione e bonifica degli impianti e dei servizi; recupero di ambienti da restituire alla fruizione pubblica e da utilizzare ai fini espositivi (sale cisterne e torri); risistemazione e miglioramento della fruibilità esterna; sviluppo di sistemi di valorizzazione e comunicazione finalizzati all’ottimizzazione dell’accessibilità e della fruizione integrale del bene, con particolare attenzione anche alla dotazione di tecnologie multimediali innovative dedicate ai beni culturali.
Nell’insieme, gli aspetti caratterizzanti del progetto, dei quali hanno poi parlato la stessa Tiziana Mignogna, funzionario architetto Soprintendenza Archeologia Belle Arti e paesaggio del Molise, progettista e direttore dei lavori, ed Emilio Iosue, architetto e progettista, si propongono di coniugare la conservazione con una maggiore comprensione di insieme dell’organismo castellano, ricercata anche con la percorribilità e fruizione di luoghi ad oggi inaccessibili. Il primo obiettivo ha strette finalità conservative: si vogliono proteggere e preservare le strutture murarie, i torrioni e gli ambienti da un aggravamento del processo naturale di degrado, che eroderebbe altri segni fondamentali per la possibilità di comprendere il bene come organismo.
In questa visione, grande importanza viene attribuita al restauro e alla riqualificazione degli spazi del Castello occupati dal Sacrario Militare, tutelato per la sua forte valenza storica e simbolica. Il Sacrario sarà reso visitabile anche alle persone con ridotta mobilità e sono previste azioni di manutenzione straordinaria dei paramenti murari e restauro delle lapidi dei caduti e dei reperti mobili lignei e metallici, quest’ultimi ricollegabili all’attività della bottega della famiglia Tucci, specializzata nella lavorazione del ferro battuto nel XX secolo a Campobasso, oltre ad interventi finalizzati alla riduzione dell’umidità e di protezione da infiltrazioni di acque piovane.
Nell’ambito del progetto generale sono stati individuati gli interventi realizzabili con le risorse economiche attualmente disponibili coerenti ad ipotesi di definizione funzionale di singoli temi progettuali.
Ad oggi si è partiti così con i lavori per le opere individuate in questo primo lotto. Per rendere accessibili a tutti gli spazi recuperati e le nuove strutture che verranno realizzate, il progetto generale prevede l’installazione, seppur in successivi lotti di intervento, di due impianti ascensore; il primo che collegherà il nuovo piano di pavimentazione della corte con le sale sottostanti, il secondo che consentirà di “sbarcare” sul terrazzo panoramico dal vestibolo del sacrario ripercorrendo in verticale il vano della torre del castello.
All’interno del presente lotto è prevista la realizzazione del primo vano ascensore, come dell’insieme delle opere accessorie che renderanno possibile l’operazione, in quanto al centro dello sviluppo compositivo del rinnovato spazio della corte ricompreso nel novero delle opere da eseguirsi in questa prima fase.
La trasformazione del piano di pavimentazione della corte materializza un nuovo spazio che prende la forma di una piccola arena, nella quale si integra anche “la scatola” del primo vano ascensore (che raggiunge le sottostanti sale/cisterne), consentendo una revisione complessiva dei sistemi di collegamento e del superamento dei salti di quota presenti all’interno dello stesso perimetro della corte.
Un sistema di gradoni sostituisce la scalinata angolare realizzata con i lavori di recupero del 1936/37 per superare il dislivello tra il piazzale a monte del castello e la corte interna del maniero formatosi in seguito alla definizione del nuovo accesso ricavato negli stessi anni. L’ampio spazio indifferenziato che attualmente si presenta al visitatore acquista, così, una nuova funzione e una nuova connotazione formale. Il nuovo impianto costituirà un dinamico sistema di sedute che all’occasione trasformerà lo spazio racchiuso tra le secolari mura della nostra struttura fortificata in area ove svolgere manifestazioni culturali ed eventi, un affascinante teatro a cielo aperto.