L’amministrazione municipale, assistita dagli avvocati Giovanni Di Giandomenico e Bernardino Izzi, ha visto riconosciute le proprie ragioni mentre le richieste di circa 8 milioni di euro avanzate da Molise Acque all’ente municipale sono state respinte.
Il Comune ha visto le sue ragioni riconosciute dal Tribunale Regionale delle Acque Pubbliche di Napoli e poi, in appello, dal Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma. La Cassazione ha posto la parola fine riconoscendo all’Ente municipale bojanese le sue ragioni e che nulla deve a Molise Acque.
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