ROMA – “L’ennesimo decreto ristori, il quarto approvato finora, rivela il livello di confusione che regna all’interno dell’Esecutivo. Imprese e lavoratori chiedono maggiore certezza e pianificazione non soltanto in ordine agli adempimenti amministrativi e all’entità degli aiuti ma anche in merito alle ulteriori misure restrittive che il Governo intende adottare. E’ difficile immaginare che i cittadini riescano a stare dietro ad una tale schizofrenia normativa. E’ senz’altro positivo il rinvio delle tasse, l’ampliamento dei contributi a fondo perduto e il sostegno ai lavoratori stagionali del turismo maggiormente colpiti, provvedimenti che il sindacato UGL auspicava da mesi e che ora rischiano di rivelarsi insufficienti, tenuto conto dell’ulteriore calo dei consumi previsto durante il periodo delle festività natalizie.
Al tempo stesso ci saremmo aspettati maggiore coraggio da parte dell’Esecutivo al quale rinnoviamo la richiesta di intervenire mediante una poderosa riduzione delle tasse, con particolare riferimento al cuneo fiscale sul lavoro. Il Presidente Conte prenda posizione sulla farneticante proposta di istituire una nuova tassa patrimoniale a carico delle imprese lanciata da esponenti del Partito Democratico. Una follia considerato lo stato di crisi attuale e il livello già insostenibile dell’imposizione fiscale nel nostro Paese. Un esempio lampante di becera propaganda elettorale e di avversione ideologica e pregiudiziale alla libera iniziativa economica, a cui il sindacato UGL si oppone fortemente promuovendo, al contrario, la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese in attuazione dall’art. 46 della Costituzione”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito al decreto Ristori quater.