Il fascicolo di inchiesta – è stato chiarito – è contro ignoti e non c’è un ipotesi di reato. L’ipotesi principale dunque è quella di un “fatto accidentale”: le fiamme sono partite da una ciabatta elettrica o da un computer portatile lasciato sul divano fatto di materiale altamente infiammabile. Mentre il rogo si innescava dal soggiorno i componenti della famiglia – mamma papà e tre bambini – erano nelle camera da letto. Si sono salvati grazie al tempestivo intervento dei Vigili del fuoco. Non ci sono stati ritardi nei soccorsi anche perchè – è stato evidenziato – qualora il 118 fosse arrivato prima dei Vigili del fuoco i sanitari non sarebbero potuti entrare nella casa in fiamme.
Fin qui le indagini, ma D’Angelo (che ha parlato di “vicenda mostruosamente drammatica”) in apertura dell’incontro con i giornalisti, ha voluto subito chiarire che il motivo della conferenza stampa non era fare il punto sull’inchiesta ma lanciare un appello, sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli che ognuno di noi ha in casa per fare in modo che simili tragedie non si ripetano. Lo ha fatto mostrando come esempio anche alcuni video nei quali si vede come in pochi secondi le fiamme possono diventare una trappola mortale.
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