UZBEKISTAN – Salvatore Petrucci a settembre 2019 ha inaugurato la filiale della sua società a Taskhent, in Uzbekistan, dopo che negli anni precedenti era già arrivato da Mosca a San Pietroburgo e poi nel Caucaso, Azerbajian, Armenia, Kazaksthan e altre località dell’Ex-Unione Societica. Si legge nella note dell’Associazione Tedeschi:
“Come ci dice in una mail di auguri inviata recentemente ai volontari della nostra Associazione sta seguendo il percorso commerciale che porta l’Unione Europea, la Russia e la Cina a scommettere su una delle più grandi sfide del nostro tempo, quella delle infrastrutture e degli interscambi tra Occidente e Oriente lungo l’antichissima Via della Seta.
In un’Italia smarrita, con un Sud allo sbando, e un Molise che arretra, vogliamo aprire il terzo decennio di questo terzo millennio con queste due righe di apprezzamento per un nostro emigrante che è stato capace di reinventarsi radicalmente negli ultimi 25 anni in un contesto molto difficile come quello russo.
Salvatore era un operaio della Fiat di Termoli e da amministratore comunale accolse in un’estate indimenticabile un gruppo musicale russo dove conobbe in modo del tutto fortuito Olga, figlia di due dei più affermati docenti dell’Università di Mosca. Con coraggio, dopo qualche mese, scelse di licenziarsi dalla Fiat, prese un aereo e raggiunse quella ragazza, non senza imbarazzo e con non poche difficoltà per via della lingua.
Olga lasciò Mosca e per qualche tempo si stabilì a Castellino del Biferno dove preparò la tesi della sua laurea in antropologia sulla storia dei sanniti. Da allora Salvatore avviò la sua attività imprenditoriale imparando le lingue e i costumi russi ed asiatici cominciando a muoversi al di là e al di qua degli Urali, con la stessa disinvoltura con cui la mattina dal paese raggiungeva la FIAT a Termoli.
In questi giorni, dopo aver concluso un importante accordo con le mense scolastiche e ospedaliere di Kiev, in Ucraina, ha portato il suo team a Istanbul per un viaggio premio perché non ha dimenticato che i frutti del lavoro vanno divisi con tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere gli obiettivi di crescita.
Buon Anno Salvatore e quando arriverai a Shangai salutaci un altro molisano che dirige una fabbrica in quella città (ma questa è un altra storia)”.
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