“È stato ripristinato un principio di legalità. Le proteste degli animalisti hanno finalmente dato i risultati sperati. Abbiamo vinto tutti. La Corsa dei Carri non è il simbolo di una comunità, ma dello sfruttamento animale. Un patrimonio culturale immateriale non si fonda sulla sofferenza dei più deboli. Non si può parlare di espressione di un’identità culturale collettiva da salvaguardare, poiché in ogni forma di maltrattamento di animale non vi è alcun interesse storico-culturale e demoetnoantropologico”.
Conclude la nota Sidoli: “In Molise da un secolo a correre sono crudeltà e illegalità in netto contrasto con la sensibilità crescente dell’opinione pubblica sul rispetto degli animali. Queste corse vanno abolite definitivamente senza se e senza ma. La nostra mobilitazione continuerà contro questa barbarie”.
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