“Intitolammo questa strada al magistrato che più di ogni altro rappresentava, come rappresenta, il volto nobile e resiliente dello Stato contro ogni forma di ingiustizia, contro ogni mafia – commenta – Questa strada per i Sanmartinesi, aveva anche un valore simbolico: le istituzioni che collaborano con i cittadini per il bene comune. Ricordo ancora con quanta intelligenza affrontarono il recupero alla pubblica utilità gli occupanti del terreno”.
“Accorgermi, invece, della violenza usata sulla effige stradale che riporta il nome di Giovanni Falcone, più che indignarmi, mi opprime – conclude Facciolla – Opprime la speranza di futuro riposta nelle nuove generazioni, che di quel magistrato poco o nulla sanno, che della storia dell’Italia repubblicana, libera e democratica, poco o nulla sanno”.
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