MACCHIAGODENA – La Grande Arte arriva a Macchiagodena! San Sebastiano e le pie donne, dipinto di Luca Giordano, in mostra nella Torretta Medievale del paese isernino. L’operazione vede insieme il Comune di Macchiagodena, la Fondazione De Chiara De Maio, il Ministero della Cultura, con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio del Molise, la Regione Molise, la Provincia di Isernia e CarmaSciandO.
Il San Sebastiano e le pie donne rappresenta una rarità, per la presenza di due donne, Irene e la sua serva.
Il quadro dalla Fondazione De Chiara De Maio è in esposizione temporanea alla Torretta Medievale di Macchiagodena, sita in Via Alfredo Notte, dal 5 agosto 2021 al 5 settembre 2021. Gli orari e i giorni previsti per le visite, su prenotazione: tutti i giorni della settimana, ore 10-12 e 16-20.
Per informazioni e prenotazioni telefonare presso i seguenti numeri di cellulare: 3471553757 – 3346211963 – 3279727281.
Per tutti i visitatori dai 12 anni in su sarà sufficiente esibire la Certificazione verde, ovvero il Green Pass (cartaceo o digitale), per attestare anche una sola dose di vaccino, il tampone molecolare o rapido, oppure la certificazione di avvenuta guarigione dal Covid entro 6 mesi, accompagnati da un documento di identità, come da disposizioni di legge (D.L. del 23 luglio 2021 n. 105) e indicazioni del Ministero della Salute per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19.
- www.fondazionedechiara-demaio.it
- www.comune.macchiagodena.is.it
- Facebook: FondazioneDeChiaraDeMaio
- comunedimacchiagodena
La presentazione ufficiale dell’evento d’arte avverrà mercoledì 11 agosto 2021, alle ore 18, in Piazza Ottavio De Salvio, a Macchiagodena. Previsti gli interventi del sindaco del Comune di Macchiagodena, Felice Ciccone, del presidente della Provincia di Isernia, Alfredo Ricci, dell’assessore al Turismo e alla Cultura della Regione Molise, Vincenzo Cotugno, della direttrice della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio del Molise, Dora Catalano, del presidente della Fondazione De Chiara De Maio, Diodato De Maio, dello storico dell’arte e curatore della Fondazione De Chiara De Maio, Vincenzo De Luca.
Accompagnano gli eventi legati all’opera di Luca Giordano, un catalogo monografico (Luca Giordano. San Sebastiano e le pie donne, edizioni Museo Civico Gaetano Filangieri, 2016) e un documentario (Sebastiano e Irene. La sofferenza e la misericordia, con Francesco Paolantoni, 2017) a cura di Vincenzo De Luca.
«Avere a Macchiagodena uno dei dipinti più importanti dell’arte mondiale è la diretta conseguenza della riuscita del nostro progetto Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima – dichiara il sindaco Felice Ciccone -. Proprio in un periodo di vacanza rientrante in Genius Loci ci siamo incontrati col dottore Vincenzo De Luca e abbiamo definito tutti i dettagli dell’operazione per portare qui Luca Giordano e la sua preziosa opera».
Presentazione del dipinto San Sebastiano e le pie donne di Luca Giordano con le parole del curatore e storico dell’arte Vincenzo De Luca
«Facendo seguito a un protocollo d’intesa tra il Comune di Macchiagodena e la Fondazione De Chiara De Maio finalizzato alla diffusione di eventi culturali, il presidente della Fondazione Diodato De Maio ha offerto in prestito alla comunità di Macchiagodena e dei visitatori un capolavoro della pittura appartenente alla propria collezione d’arte, il dipinto San Sebastiano e le pie donne di Luca Giordano. L’opera è accompagnata dal mio catalogo monografico edito dal Museo Civico Gaetano Filangieri di Napoli, dove è stato in mostra per diversi mesi.
La destinazione scelta per collocare il dipinto è la Torretta Medievale del paese molisano appena restaurata, a due passi dal Castello di Macchiagodena. Fa da cicerone ai visitatori un documentario (proiettato su uno schermo a fianco del dipinto), curato da me, che racconta i diversi livelli di significato dell’opera, interpretato dal famoso attore Francesco Paolantoni.
Sebastiano è il santo più rappresentato nella storia dell’arte, soprattutto durante la lunga stagione rinascimentale. Molti pittori hanno raccontato, erroneamente, il suo martirio facendolo morire con le frecce dei propri soldati. Vissuto nel terzo secolo, era capitano delle guardie dell’imperatore Diocleziano e fu difensore dei cristiani, compiendo anche miracoli, come ridare la voce a una donna muta da anni. Scoperto dall’imperatore a difendere il nuovo credo, fu condannato a morte, denudato, legato a un palo sul colle Palatino e appunto trafitto, per mano di soldati suoi commilitoni, da tante frecce da farlo sembrare un riccio con gli aculei eretti, ut quasi ericius esset hirsutus ictibus sagittarum. Tradizione vuole che una pia donna di nome Irene, volendo recuperare il corpo per garantirne una degna sepoltura, si sia accorta che il giovane trafitto dalle frecce non era morto. Curato da Irene (anche per questo gesto poi santificata) e guarito, riprese testardamente la sua attività a difesa dei cristiani. L’imperatore Diocleziano lo condannò a morte di nuovo, questa volta mediante fustigazione, facendo gettare il corpo morto nella Cloaca Maxima. Era l’anno 304».
Le giornate dedicate alla cultura, all’arte, e ai libri in particolare, vedono l’Amministrazione comunale locale lavorare in sintonia con il network Borghi della lettura e la Pro Loco di Macchiagodena.