Per il servizio 118, ha detto l’assessore, le soluzioni tampone, “servono solo a superare qualche mese di difficoltà, va dunque “riorganizzato e strutturato utilizzando strumenti moderni quali la telemedicina, ambulanze attrezzate e strumenti di ricerca avanzati attraverso ogni possibile premialità, anche con provvedimenti regionali, nazionali o europei. Solo così – ha aggiunto – è possibile attrarre giovani medici, preparati e sostenuti anche da una formazione gratuita, facilitazioni abitative e da vantaggi fiscali nei limiti delle possibilità della regione. In altre parole, occorre creare in Molise una rete dell’emergenza adeguata e funzionante, come esiste in altre regioni”.
Secondo l’assessore, è necessario “prevedere l’emergenza cardio e neurochirurgica, la rete dell’ictus sul territorio regionale con il potenziamento di un trauma center ortopedico. Perché questo avvenga, i tre punti di emodinamica a Campobasso, Termoli e Isernia sono indispensabili per conservare il diritto dei cittadini a una terapia rapida ed efficace. Il servizio dell’emergenza è stato costruito negli anni superando enormi difficoltà e non è consentito a nessuno metterlo in discussione. Superata la fase dei piani di rientro con i tagli, pensiamo alla fase di rilancio delle strutture pubbliche”. La Regione Molise è sottoposta dal 2007 al Piano di rientro dal disavanzo sanitario e dal 2009 in regime commissariale.
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