L’edificio era sorto come semplice cappella gentilizia dedicata alla Vergine e, nel tempo, adibito anche a luogo di sepoltura delle famiglie feudatarie. Tre gli elementi più antichi della costruzione rimane ancora leggibile l’antico portale gotico datato 1427. La chiesa fu modificata nel 1760 dal vescovo Cangiano che migliorò la strada di accesso dalla città bassa. Fu ricostruita varie volte a causa dei terremoti, l’ultimo dei quali, molto violento, del 1805.
Nel 1903 il Monsignor Felice Gianfelice per scarsità del clero, richiese al Padre Generale dell’Ordine dei Cappuccini il loro ritorno a Campobasso; successivamente, nel 1904, l’arciprete don Carlo Pistilli e lo stesso monsignor Gianfelice scrissero al Provinciale Padre Pio da Benevento per proporgli la custodia della chiesa, affinché vi si recasse ad officiare messa. Il 25 maggio 1905 tre frati Cappuccini, tra cui lo stesso Provinciale Pio da Benevento, presero possesso del Santuario della Madonna del Monte; i frati pensarono di restaurare e di abbellire la chiesetta, affidandone la decorazione ad Abele Valerio. Il 30 maggio 1911, ci fu la solenne consacrazione della chiesa al pubblico; il giorno dopo, seguì la solennissima processione di fine maggio, che annualmente si ripete.
La chiesa nei primi anni del ‘900 si presentava molto rozza, con impianto rettangolare, un soffitto a capanna a doppia falda e una facciata intonacata decorata da un oculo. L’edificio fu liberato dagli intonaci solo nel 1980, in occasione dei restauri dopo il sisma dell’Irpinia. Sopra la facciata in posizione centrale si ergeva una piccola torretta campanaria quadrata, demolita nel 1911, e ricostruita lateralmente, sulla sinistra. Successivamente la torretta fu abbattuta e ricostruita in forma più piccola sul retro, sulla destra, guardando dalla facciata. Altro elemento antico della chiesa, alle spalle dell’abside, è un robusto torrione a pianta circolare che era collegato alle mura di cinta del castello risalenti all’epoca dei Monforte. La Storia Attualmente la facciata, nella quale si aprono tre porte ad arco a tutto sesto e un piccolo rosone, è rivestita in pietre di Vinchiaturo con bugne scabre collocate irregolarmente.
All’interno c’è un pregevole altare in marmi policromi. Particolarmente interessante è la statua della SS. Vergine del 1334: era in origine interamente in legno, alta meno di un metro, e rappresentava la Vergine seduta in trono con il Bambinello. Successivamente, nell’800, a causa dei danni del tempo e di quelli subiti in un incendio, si decise di tagliare le ginocchia della scultura, alzarla con dei sostegni di legno, aggiungere le braccia e vestirla con abiti preziosi in modo da far apparire la Madonna in piedi.
Nel 2008 la statua, molto venerata dai campobassani, ha subito un nuovo restauro. Notevoli per la loro sensibilità stilistica sono gli affreschi di Amedeo Trivisonno e di Leo Paglione. Sulla destra dell’ingresso vi è una cappellina dedicata a San Pio da Pietrelcina, nella quale sono custoditi gli oggetti appartenuti al santo durante la sua permanenza nel convento attiguo alla chiesa tra gli anni 1905 e 1909.
Ricerca tratta dalla bochure infiorata dai bambini a cura del Comune di Campobasso. Foto tratta dal sito della Conferenza Episcopale Abruzzese Molisana.
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