Uno dei farmaci usati nella sclerosi multipla recidivante remittente, il Natalizumab, in circa un caso su mille fa sviluppare una grave infezione cerebrale, la leucoencefalopatia multifocale progressiva. Per affrontarla si elimina dal sangue il farmaco nel modo più veloce possibile, filtrandolo con la plasmaferesi.
“Ma le nostre analisi – dice il professor Diego Centonze, Responsabile dell’Unità Operativa di Neurologia I e dell’Unità di Neuroriabilitazione del Neuromed – hanno mostrato che così potrebbe peggiorare l’esito dell’infezione, favorendo una risposta infiammatoria esagerata nel cervello”. Insomma, la rapida eliminazione del natalizumab dal sangue non dà benefici maggiori di quelli che si ottengono sospendendo il farmaco.
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