Dario, ospite nella Casa Circondariale di Campobasso, si aggiudica la sesta edizione del concorso nazionale di scrittura che ha coinvolto gli istituti carcerari di tutt’Italia
CAMPOBASSO – “L’autore di questa bellissima lettera, scritta di cuore e con il cuore, inaspettatamente mette a fuoco un aspetto struggente della detenzione: l’affettività dietro le sbarre che non riguarda solo le madri ma anche i padri. E dovrebbe riguardare tutti noi perché i bambini sono le prime vittime della carcerazione dei genitori”.
È con questa motivazione che la Giuria Tecnica ha assegnato a Dario S., 39 anni, originario di Roma e padre di due bambini, ospite nella Casa circondariale di Campobasso, la sesta edizione di Scrittodicuore, il Concorso nazionale di scrittura rivolto ai detenuti degli Istituti carcerari di tutto il territorio nazionale, promosso e organizzato dal Comune di Campobasso e dall’Unione Lettori Italiani con la direzione artistica di Brunella Santoli e con la collaborazione della Direzione della Casa Circondariale di Campobasso nell’ambito di Ti racconto un libro laboratorio permanente sulla lettura e sulla narrazione 2022.
Per la Giuria Tecnica, composta dagli scrittori Franco Arminio, Pino Roveredo, Camilla Baresani e Anna Giurikovic Dato, non c’è stato alcun dubbio. La lettera di Dario “è destinata a tutti, una sorta di monito a riflettere e a prenderci cura di questi cuori grandi e piccoli, che termina con l’ottimismo e il sorriso di chi guarda al presente come ad una fase transitoria ma necessaria per vivere il futuro e riprendersi tutto”.
Una lettera che ha profondamente emozionato non solo i giurati che l’hanno valutata, ma anche i presenti alla cerimonia di premiazione nel corso della quale, per la prima volta, è stato possibile consegnare il premio direttamente al vincitore.
Sul secondo gradino del podio Enrico M., ospite nella Casa circondariale di Bergamo, che prende spunto da un fatto di cronaca recente e racconta le urla inascoltate che strappavano la gola di Oscià e le mani pesanti che gli toglievano il respiro. Parole che rammentano le preghiere e le suppliche di chi non c’è più. Ma quel giorno il mondo non ha visto, e la giustizia si è mescolata con l’ingiusto.
Segnalata dalla Giuria Tecnica anche la lettera di Davide C., ospite nella Casa circondariale di Bergamo, che si rivolge al carcere, visto come luce in fondo al tunnel, come interlocutore, il carcere come affetto. Una breve, intensa, inaspettata prova letteraria.
La Giuria Giovani, composta da Salvatore Dudiez, Roberta Tanno, Elena Sulmona e Angelica Calabrese ha voluto segnalare la lettera scritta da Rita D.L., della Casa circondariale Rebibbia di Roma, che racconta le emozioni di un amore a prima vista nato dietro alle sbarre.
La premiazione del concorso ha rappresentato l’occasione per ritornare “dentro il Carcere” e riaprire un dialogo più volte interrotto a causa della pandemia. Un modo per tenere aperta la comunicazione con il mondo esterno e chi un giorno dovrà farvi ritorno. Nel teatro della casa circondariale di Campobasso si sono alternati gli interventi del Direttore del carcere Antonella De Paola, di Brunella Santoli Direttore Artistico dell’Unione Lettori Italiani e responsabile del concorso “Scrittodicuore”, di Angelica Calabrese e Salvatore Dudiez in rappresentanza della Giuria Giovani, e di Rosanna Coccagno Presidente della Commissione Politiche per il sociale del Comune di Campobasso che ha anche consegnato il premio al vincitore. Tra i presenti una rappresentanza degli ospiti della casa circondariale, che fanno parte del gruppo di lettura, e che hanno letto alcune lettere selezionate dalla Giuria.