“Con l’anno scolastico 2017/2018 siamo alla terza annualità di attuazione della legge sulla “Buona Scuola”. Le criticità da affrontare restano tante, ma questa legge ha avuto sicuramente il merito di riportare i temi della scuola italiana al centro del dibattito nazionale. Molto ancora si dovrà fare, ma molto si è già fatto” dice. Poi la parola d’ordine per l’anno scolastico 2017/2018 vorrei fosse “Innovazione”, intesa nel senso più ampio del termine: nella didattica, nelle relazioni, nel lavoro su se stessi. Dobbiamo accelerare il passo verso una scuola sempre più professionale e innovativa e ragionare sempre di più come un’unica grande comunità che abbia davanti a sé sfide e obiettivi comuni”.
“Solo essendo innovativi, infatti, riusciremo a confrontarci con le criticità che riguardano il nostro territorio, mettendo al primo posto le sfide sui temi della sicurezza, dello spopolamento e della progressiva riduzione del numero di alunni nelle nostre classi, della riorganizzazione delle scuole sul territorio. E nel ringraziare tutte le Istituzioni e le parti sociali che giornalmente collaborano e si confrontano con noi, auspico che il dibattito su questi temi si faccia sempre più efficace e produttivo”, conclude.
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