L’uomo, di origini campane, domiciliava da qualche tempo in Sepino in regime di arresti domiciliari, conseguenti alla condanna emessa a suo carico dalla Corte d’Appello di Napoli lo scorso giungo 2019, per la quale gli erano stati inflitti Anni 5 e Mesi 2 di reclusione.
Immediato era stato presentato il ricorso in opposizione alla sentenza, che la Suprema Corte di Cassazione invece rigettava, rendendo la sentenza definitiva, ed ordinando ai Carabinieri di tradurre l’uomo nel più vicino istituto di pena.
Raggiunto nella propria abitazione, dopo le formalità di rito, è stato associato alla Casa Circondariale di Campobasso, ove dovrà espiare un residuo di 4 anni e 3 mesi scadenti nel mese di luglio 2022.
L’attenzione che i Carabinieri pongono su soggetti che decidono di espiare pene detentive in questo territorio è sempre molto alta, anche alla luce delle recenti attività investigative che hanno evidenziato come un iniziale soggiorno in regime cautelare domiciliare può ingenerare un radicamento sul territorio e nel suo tessuto sociale che va arginato sin da subito. I controlli sono assidui e sono tesi, tra l’altro, a scoraggiare la predilezione del territorio come soggiorno obbligato.
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