Gravina: “Le Istituzioni possono coltivare insieme con azioni concrete il ricordo e ciò che seminano resta in dote alle nuove generazioni”
CAMPOBASSO – Ha preso il via all’Università degli Studi del Molise, la due giorni del 20 e 21 ottobre, dedicata al convegno “Shoah, Storia, Memoria, Memoriale: Luoghi di prigionia, luoghi di libertà”. L’evento è il primo di una serie di manifestazioni legate al progetto di realizzazione del Memoriale Molisano Internamento Deportazione e Shoah, finanziato dalla Regione Molise nell’ambito del Bando “Molise è Cultura”.
A portare i saluti della Città di Campobasso all’apertura dei lavori è stato presente anche il sindaco del capoluogo regionale, Roberto Gravina.
“Oggi a pochi giorni dalla drammatica data del 16 ottobre che segnò, nel 1943, l’inizio delle deportazioni degli Ebrei dal Ghetto di Roma, – ha ricordato Gravina – ci ritroviamo in questo convegno, nella nostra Università e nella nostra città, a stabilire una connessione non solo con la memoria storica e civile del nostro paese, ma con le manifestazioni che quella ragionata strategia del male impose a tutto il mondo, in nome di una presunta superiorità della razza.
Per supportare la memoria e darle consistenza in modo che propaghi i suoi effetti positivi nel tempo presente e in quello futuro, – ha continuato il sindaco – c’è bisogno ancora e sempre di analisi, di ricerche e di riflessioni. C’è bisogno, in pratica, ancora di tutto quello che rappresenta lo studio meticoloso e scientifico della Storia, perché è attraverso l’individuazione di fonti credibili e accertate che la storia si fa memoria e non semplicemente racconto degli accadimenti umani.
Ebbene, il luogo deputato a questa rigorosa metodologia e alla sua applicazione dinamica non può che essere proprio l’Università e in questo caso e su questi temi, la nostra Università, l’Università degli Studi del Molise, ha lavorato in modo lungimirante da sempre. Un esempio per tutti è la laurea Honoris causa in Scienze della Formazione primaria, consegnata a Piero Terracina nel 2015.
La città di Campobasso ha il dovere di fornire il suo contributo ogni qual volta c’è da rinvigorire la memoria e lo ha fatto con convinzione e chiarezza conferendo nel 2019 la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre e a Piero Terracina, così come quella benemerita al compianto Giovanni Tucci e a Giuseppe Montagano, che tra qualche giorno compirà 100 anni, sostenendo e sottolineando, con una tale atto, il valore inconfutabile della testimonianza dei reduci.
Le Istituzioni – ha detto in conclusione il sindaco – possono coltivare con azioni concrete il ricordo e quando lo fanno insieme, con un’unità d’intenti trasparente, il solco che scavano è ancora più profondo e ciò che seminano resta in dote alle nuove generazioni”.