Il suo punto di vista ora è dietro la cattedra e da quello ha preso le mosse lo spettacolo Tel chi Filippo! (da lui stesso ideato, scritto, diretto e interpretato) che, dopo sei mesi di tutto esaurito continuativi, continua ad andare in scena nei teatri italiani. Lo show ha già centrato sold out ovunque e mette in scena un monologo coinvolgente che non dà tregua: c’è la vita degli insegnanti di oggi, tra verifiche e interrogazioni, temi scritti in verde sui fogli a quadretti, gite, consigli di classe e collegi docenti online, PTOF, burocrazia, lezioni su meet, la lim che non funziona, il rappresentante dei libri, il rapporto con la temibile segreteria e con i collaboratori scolastici.
Aneddoti, tic, luoghi comuni, iperboli che si susseguono in un turbine di risate sono l’ossatura dello spettacolo, che attinge a piene mani dalla vera vita quotidiana del Prof. Filippo Caccamo tra i banchi di una scuola media lodigiana: i suoi colleghi e i suoi studenti sono la sua fonte d’ispirazione primaria e le loro situazioni quotidiane, rilette alla luce della verve comica dell’attore, diventano uno spettacolo irresistibile per tutti. I suoi primi fan sono proprio i docenti che lo seguono da tutta Italia, i quali, all’insegna di una certa autoironia, si rivedono negli sketch messi in scena. In realtà, è facilissimo per tutti immedesimarsi e riconoscersi nei personaggi di Filippo, o perché si hanno figli in età scolare o perché il pensiero di ciascuno, in un attimo, torna indietro agli anni trascorsi sui banchi.
Con il tour estivo, infine, lo spettacolo ha cambiato nome, adattandosi ancora una volta ai luoghi comuni sugli insegnanti, ed è stato ribattezzato ‘Non abbiamo tre mesi di vacanza! – Tel chi Filippo!‘. “Sto vivendo un tour strepitoso, il sogno di ogni attore: data dopo data, procedo di sold out in sold out, con le biglietterie che vanno esaurite in pochi minuti. Certo, la scuola italiana è una meravigliosa fonte d’ispirazione e spesso la realtà supera l’esagerazione comica. Con “Tel chi Filippo!” sto facendo ridere tutte le generazioni, quelle che tuttora soffrono sui libri o sui registri e anche chi li ha dimenticati da un po’ ma ha vivo il ricordo degli anni trascorsi sui banchi. Dopo due anni di pandemia, poi, c’è voglia di leggerezza e spensieratezza: da parte mia è una soddisfazione immensa regalare agli spettatori due ore di risate non stop, ma l’affetto che il pubblico mi sta dimostrando in ogni provincia d’Italia è qualcosa di ancora più prezioso”, ha commentato Filippo Caccamo.
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