Soppressa l’autonomia scolastica del Colozza, Forte: “Non è accettabile”

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CAMPOBASSO – Campobasso ha già subito di recente gli effetti del ridimensionamento scolastico: la soppressione della dirigenza della Colozza non è accettabile. Ieri pomeriggio, la giunta provinciale di Campobasso ha deliberato la soppressione dell’autonomia di quattro istituti scolastici, decisione che ha sollevato le critiche dell’amministrazione comunale di Palazzo San Giorgio. Le scuole interessate sono: l’IISS “Boccardi – Tiberio” di Termoli, che sarà aggregato all’IPSEOA “Federico di Svevia” di Termoli; l’Istituto Comprensivo “Amatuzio-Pallotta” di Bojano, che sarà associato all’IISS “Lombardo – Radice” di Bojano; l’I.C. “V. Cuoco” di Petacciato, i cui plessi saranno ridistribuiti secondo le preferenze del Comune di Petacciato; infine l’I.C. “Colozza” di Campobasso, che sarà accorpato alla “D. D’Ovidio” di Campobasso.
L’amministrazione comunale, guidata dalla sindaca Marialuisa Forte, esprime tutta la sua contrarietà, sottolineando che la soppressione della dirigenza della Colozza e della altre tre va in direzione opposta agli sforzi per mantenere aperte le scuole nella città e nella regione. L’istruzione, così come la sanità, è un servizio essenziale innanzitutto pubblico ed accessibile a tutti.
Il 4 novembre scorso, il Consiglio comunale di Palazzo San Giorgio ha approvato all’unanimità una mozione che esprime la ferma opposizione a eventuali e inopportuni dimensionamenti delle scuole della città. Con questo provvedimento, maggioranza e opposizione hanno ribadito l’importanza di difendere la città capoluogo e i suoi servizi essenziali. Istanza respinta al mittente con il provvedimento varato ieri. Ma la battaglia non finisce certo qui. L’amministrazione comunale esprime la piena solidarietà alla scuola Colozza, finita sotto la scure dei tagli in nome di una spending review smentita da atti che privilegiano e incentivano invece le iscrizioni nelle scuole private. Sopprimendo le sei dirigenze (quattro in provincia di Campobasso e due in quella di Isernia), si risparmieranno meno di 800mila euro. Nulla rispetto ai 65 milioni di euro destinati, sotto forma di voucher ed esenzione IMU, agli istituti paritari grazie ad un emendamento alla legge finanziaria.
«Il governo nazionale – denuncia la sindaca – da una parte vuole fare cassa tagliando organici e sopprimendo 700 istituti pubblici per un risparmio di 88 milioni di euro, dall’altro dal 2025 destina alle famiglie un voucher di 1500 euro a studente spendibile esclusivamente presso una scuola paritaria.»
«Non vorrei che siamo di fronte a prove tecniche di privatizzazione della scuola» sottolinea la sindaca Forte che porterà il tema della difesa della scuola pubblica nella prima seduta dell’Anci.
«Come vicepresidente dell’Anci con delega al Mezzogiorno e alla coesione territoriale – sottolinea la sindaca – mi farò carico di questo problema che deve diventare vertenza nazionale. È una battaglia di sopravvivenza, i tagli alle scuole pubbliche sono un’ipoteca sul futuro dei territori marginali». A sostegno di questa tesi, l’ultimo rapporto Svimez che conferma il dramma della fuga dei giovani dal Molise e dal Mezzogiorno. Senza correttivi immediati e scelte politiche ambiziose, anche secondo la Svimez, gli effetti sulla tenuta del sistema scolastico saranno dirompenti, mettendo a rischio i presidi scolastici nelle aree marginali di tutto il Paese.