POZZILLI – A Pozzilli, presso l’Hotel Dora, si è svolto il convegno “Diffusione della conoscenza e crescita economica sostenibile”, un momento di confronto fra le istituzioni e i rappresentanti del territorio sul tema della Sostenibilità e il ruolo del nuovo Consorzio di sviluppo Industriale Isernia Venafro.
Hanno preso parte all’evento Stefania Passarelli, Sindaco di Pozzilli; il Dott. Lino Gentile, Sindaco di Castel del Giudice; Prof. Sebastiano Delfine, Docente UNIMOL; Prof. Marco Dell’Isola, Rettore UNICASSINO; Avv. Alessandro Della Valle, Vice Presidente del CdA BCC Terra di lavoro S. Vincenzo de’ Paoli; On. Aldo Patriciello, membro della Commissione Ue Ambiente; On. Prof. Paolo De Castro, membro della Commissione Ue Agricoltura e Sviluppo Rurale, con la moderazione di Marco Frittella, giornalista Rai e direttore editoriale di RAI Libri.
Ad aprire i lavori i saluti di Stefania Passarelli presidente del Consorzio e sindaco di Pozzilli che ha descritto i nuovi obiettivi dell’Ente. Il nuovo Consorzio, infatti nasce come leva di crescita locale e regionale, con l’obiettivo di essere il fulcro di una strategia di sviluppo pienamente sostenibile condivisa fra le imprese del territorio, il mondo accademico e le istituzioni locali. In particolare, il Consorzio sosterrà, anche grazie ai Fondi del PNRR, la ricerca nel campo della agricoltura Idroponica e guiderà un piano di sviluppo e diffusione della banda ultra-larga che, con possibili sinergie con imprese presenti sul territorio, potenzierà la connettività del mondo imprenditoriale e superare lo storico problema del digital divide. Inoltre, il Consorzio sta lavorando a un distretto del Cibo che valorizzi la produzione locale e aiuti questi territori ad emergere a livello nazionale anche come marchio di qualità che caratterizzi il territorio. Quindi i lavori sono proseguiti con Lino Gentile, Sindaco di Castel del Giudice, che ha sottolineato come proprio le caratteristiche storiche e territoriali delle aree interne e marginali rendano questi territori i luoghi dove con maggior forza provare a sviluppare un modello sostenibile, che può contare su una base ambientale poco contaminata e una capacità produttiva che oggi è pronta a fare un salto di qualità.
Il professor Delfine, Docente UNIMOL, ha illustrato come il “nuovo” Consorzio sia stato pensato in linea con le vocazioni produttive territoriali, migliorando l’efficienza produttiva, razionalizzando l’utilizzo idrico, e riducendo le emissioni inquinanti dei processi produttivi. Questo insieme di misure aumenterà il valore percepito dei prodotti del nostro territorio e produrrà una filiera pienamente sostenibile, in linea con i principi della tracciabilità, volta anche a tutelare la salute delle cittadine e dei cittadini. A supporto di questo nuovo modello economico ci sarà il Centro di Ricerca del Consorzio che porterà avanti sperimentazioni sulla produzione autoctone. Su questo elemento, in particolare, verterà la sperimentazione dell’agricoltura idroponica che permette di ridurre l’utilizzo del suolo e delle acque e il sostegno a tanti giovani agricoltori che pur recuperando una tradizione familiare, stanno introducendo nuove metodologie produttive e una nuova apertura agli strumenti digitali.
Il Rettore dell’Università di Cassino, Marco Dell’Isola, ha portato la sua testimonianza proprio sul Trasferimento Tecnologico che il mondo accademico può e deve svolgere su territori come quello su cui insiste il Consorzio. Infatti, in particolare per le aree interne, le università possono svolgere un ruolo centrale come diffusori e acceleratori di tecnologia e nuova cultura produttiva. Ciò sta permettendo uno scambio diretto fra ricerca accademica e filiera produttiva, facendo crescere nuove imprese sia come spin-off che come start up, con il moltiplicarsi di brevetti e start up “generate” e assistite dall’università.
Il video messaggio di Paolo De Castro, europarlamentare e membro della Commissione Ue Ambiente, che ha sottolineato come la filiera agroalimentare italiana abbia davanti la sfida della transizione ecologica. Il futuro di questo nostro settore passa necessariamente da Istituzioni come il Consorzio che sappiano tutelare e ascoltare le esigenze dei nostri più giovani agricoltori offrendo strumenti di tutela della qualità dei prodotti e di innovazione delle metodologie di lavoro, come il digitale e la banda larga.
Quindi è intervenuto l’europarlamentare Aldo Patriciello, e membro della Commissione Ue Ambiente, che ha sottolineato come questi ultimi anni siano stati condizionati da eventi dirompenti come l’emergenza climatica, la guerra ucraina, la pandemia e la rivoluzione digitale. Tali eventi stanno portando a un tramonto dell’industria pesante fatta di capannoni e catena di produzione e che il Molise deve superare disegnando nuove traiettorie di sviluppo. Il nuovo Consorzio deve essere lo strumento con cui far crescere una nuova imprenditorialità sostenibile e agganciarsi così alle nuove strategie che l’UE sta disegnando con il Green New Deal. In questo territorio, infatti, le grandi fabbriche del passato hanno ridotto la loro presenza ed è tempo che le istituzioni locali aiutino a disegnare nuove soluzioni anche occupazionali. Questo significa mettere al centro delle nostre politiche un modello sostenibile di impresa, in linea con le vocazioni locali, e spingere le nostre persone a divenire protagonisti di questa trasformazione produttiva e culturale e sostenere la nascita di nuove attività imprenditoriali facendo da rete fra mondo istituzionale, imprenditoriale e della ricerca. Solo sostenendo questo nuovo approccio, come ad esempio la sperimentazione sulla cultura idroponica, si riusciranno a trattenere le giovani e i giovani molisani che spesso, completato il percorso di studi, lasciano i nostri comuni e aziende per andare a offrire la loro intelligenza e talento ad altri territori, se non ad altri paesi europei. I Fondi del PNRR e gli altri investimenti provenienti dalla UE devono essere investiti per dare forza a questa nuova visione e organizzazione produttiva locale che deve divenire la garanzia di una crescita sostenibile e di un nuovo benessere per le nostre persone.
Il Consorzio Industriale Isernia-Venafro, costituito con il DPR 26.01.1974, n. 153, nasce con lo scopo di favorire lo sviluppo delle attività economiche su un’area che ricade in 18 comuni della provincia di Isernia: Sesto Campano, Venafro, Pozzilli, Montaquila, Colli al Volturno, Rocchetta a Volturno, Castel San Vincenzo, Cerro al Volturno, Pizzone, Fornelli, Macchia d’Isernia, Sant’Agapito, Longano, Isernia, Miranda, Pesche, Pettoranello di Molise e Carpinone.
A seguito della legge 317/1991, il Consorzio esplica le sue competenze sulle attività produttive nel settore dell’industria e dei servizi. Lo strumento con il quale il Consorzio programma le linee di azione atte a favorire lo sviluppo economico nell’intero comprensorio è il Piano Regolatore Territoriale che ha una valenza sovracomunale. La competenza territoriale è di circa 75km2.
L’obiettivo attuale del Consorzio è accompagnare le comunità del suo territorio verso uno sviluppo economico integrato che coinvolga i diversi settori: industriale/manifatturiero, agroindustriale/agroalimentare, agricolo, turistico, ponendo l’accento sull’offerta di servizi alle imprese nell’accezione più ampia e moderna (marketing, commercializzazione, ricerca e innovazione di processo e di prodotto, formazione, finanza, partenariato, ecc.), allo scopo di premiare le vocazioni produttive, la sostenibilità della produzione e le potenzialità del territorio favorendo la creazione di vere filiere.
il Consorzio ha definito un piano di sviluppo economico integrato per il territorio che si svilupperà su questi asset:
– avvio di tutti i programmi che concorrono alla riduzione delle emissioni di CO2, alla riduzione del consumo idrico, alla riduzione dell’inquinamento dei corsi d’acqua ed alla salvaguardia e tutela della salute umana;
– la ricerca di possibili strategie di intervento nel campo della produzione alimentare, nella trasformazione, packaging, distribuzione e vendita dei medesimi prodotti alimentari, con particolare attenzione ai prodotti agricoli ricompresi nella dieta mediterranea e delle produzioni officinali;
– la realizzazione di infrastrutture che riducano il digital divide rispetto alla media europea con l’utilizzo della Ultra Banda Larga;
– l’avvio e l’implementazione di un centro di ricerca scientifica e tecnologica, che aiuti a individuare le migliori soluzioni produttive e le più adeguate tecniche di gestione da impiegare nelle iniziative sul territorio del comprensorio industriale, a partire dal territorio dei comuni consorziati: Sesto Campano, Venafro, Pozzilli, Monteroduni, Macchia d’Isernia e Carpinone.
Il Consorzio Isernia-Venafro ha avviato un profondo processo di rinnovamento e trasformazione del territorio, con l’obiettivo di adeguare il sistema economico locale ai moderni fabbisogni del mercato nazionale e internazionale, superando quella definizione identitaria che lo confinava quasi esclusivamente entro i limiti dell’industria manifatturiera in cui era nato.
Le linee guida di questo processo trovano fondamento nelle opportunità offerte dalla digital transformation e nelle strategie di pianificazione dello sviluppo basate sui principi della green economy e della sostenibilità, oramai codificate a livello globale dall’ONU con gli SDG.
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