TERMOLI – Alla presenza del Sindaco di Termoli Francesco Roberti e dell’assessore alle Politiche Sociali e della Scuola Silvana Ciciola il Vescovo della Diocesi di Termoli e Larino Monsignor Gianfranco De Luca e il Cardinale Giovanni Battista Re è stato sottoscritto in Municipio il “Patto Educativo”, adeguato alla realtà del Basso Molise, in conclusione della settimana dedicata alle Celebrazioni per il 40esimo anniversario della Visita di Giovanni Paolo II nella città adriatica.
“L’idea della costituzione di un Patto Educativo tra le varie Istituzioni, lanciata da Papa Francesco nel 2019 e rilanciata nei singoli Territori, oggi trova la sua massima espressione di concretezza per la nostra realtà territoriale”, ha detto il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale del Molise, Anna Paola Sabatini. “La Scuola è una Comunità educante e in quanto tale esprime a vari livelli, in più ambiti, con la forza della comunicazione e del linguaggio, la concretezza degli interventi per costruire nuovi percorsi di pace, di giustizia e libertà. Le varie dimensioni della vita richiedono alleanze e connessioni tra le generazioni, tra i docenti, nelle espressioni artistiche e scientifiche, politiche e in tutte quelle marginalità della società civile”, ha aggiunto la Sabatini.
“La sigla di questo Patto Educativo, che oggi rilanciamo nel nostro territorio, – ha proseguito il Direttore dell’USR Molise – sancisce le tante azioni di ‘accordi’ e ‘alleanze’ (come quella internazionale siglata tra USR Molise e la Pontificia Scholas Occurrentes, fondata da Papa Francesco) intraprese per raggiungere le finalità del nostro programma di sviluppo per le nostre Comunità, a partire dalla centralità della persona. Coraggio, crescita e responsabilità sono le tre dimensioni richiamate per raggiungere l’obiettivo di promozione e di tutela per contrastare l’indifferenza in favore della cittadinanza”.
I sette punti declinati nel Patto Educativo:
1. centralità della persona;
2. ascolto dei giovani;
3. la donna promotrice di valori;
4. la famiglia;
5. accoglienza e inclusione;
6. custodia della casa comune;
7. rinnovare economia e politica.
“Questi sette punti sono, oggi, e nel domani per le generazioni che verranno, l’architrave della ‘Casa Comune’ auspicata da Papa Francesco per una crescita edificante delle nostre Comunità. Un’educazione che insegni a trovare sé stessi e gli altri rompe la logica dell’avere con una nuova narrativa dell’essere dell’unicità e della bellezza che ciascuno ha. Il pensiero, il gioco, l’arte, capaci di ascoltare con cuore nuovo, costituiscono il linguaggio educativo di questo Patto. Ogni esperienza sarà il tentativo di incarnare questa nuova narrativa”, ha concluso Anna Paola Sabatini.