TERMOLI – Sarà il professor Stefano Bartezzaghi ad aprire l’Aut Aut Festival 2018 domani, venerdì 13 luglio, nell’incantevole scenario di Piazza Duomo a Termoli a partire dalle ore 22.00. Aut Aut: o autori o automi. Ovvero: enigmistica e intelligenza, questo è il titolo dell’evento; l’enigmistica e i giochi di parole sono modi di usare il linguaggio che non hanno molto a che fare con la comunicazione in senso stretto. Però una cosa la dicono e cioè che il gioco è ciò che garantisce alla lingua di essere, e rimanere, un fatto profondamente e anche esclusivamente umano.
Quello che vede come ospite Stefano Bartezzaghi è il primo dei tre eventi di Luglio, si continua sabato 14 con il giornalista inviato del quotidiano La Repubblica, Federico Rampini e il suo spettacolo ‘Linee rosse. Mappe per capire il mondo’ e si chiude domenica 15 con l’autrice Serena Dandini con la presentazione del libro ‘Catalogo delle donne valorose’.
L’Aut Aut Festival Aut Aut Festival è una rassegna culturale ideata e realizzata dal Comune di Termoli con il chiaro obiettivo di offrire alla città, ai suoi abitanti e ai tanti turisti che la frequentano, una valida offerta culturale.
Il nome del Festival è un chiaro gioco di parole riferito alla linea guida della rassegna culturale, ovvero dare spazio agli autori, sia locali che nazionali e affrontare diversi temi d’attualità ma anche satira, politica e arte.
Aut Aut ha esordito nell’estate del 2017 diversi appuntamenti che hanno visto sui due palchi, quello allestito in piazzetta di Corso Vittorio Emanuele III il giornalista Luca De Biase, l’autrice Marcella Terrusi e il progetto Migrastorie e in piazza Duomo gli autori Luca Bottura ed Enzo Luongo, Adelmo Monachese e Andrea Sesta autori del sito satirico Lercio.it e il poeta Guido Catalano.
L’edizione invernale, dicembre – gennaio 2017- 2018 che si è svolta al Macte (Museo d’Arte Contemporanea Termoli) ha invece visto la partecipazione del giornalista Aldo Cazzullo, dei disegnatori della nota casa editrice Bonelli Ratigher e Danilo Sarchione e del gruppo Calciocavallo FC.
STEFANO BARTEZZAGHI BIO
Milanese, già all’età di 9 anni incomincia a collaborare con tutte le principali riviste enigmistiche italiane, come autore e solutore di giochi. Si laurea all’Università di Bologna con una tesi in semiotica seguito dal professore Umberto Eco. Dal 1987 cura rubriche su giochi, libri e sul linguaggio per importanti giornali quali La Stampa, La Repubblica, Vanity Fair sue le rubriche “Lessico e Nuvole”, “Lapsus”, “Fuori di Testo” e per il settimanale L’Espresso la rubrica di critica linguistica “Come dire”.
É stato direttore di Golem, la prima rivista culturale italiana pensata solo per il web. Ha condotto rubriche radiofoniche su argomenti di linguistica per Radio Due e ha lavorato come consulente culturale alla direzione delle tre reti radiofoniche di Radio Rai. Sempre in qualità di consulente culturale, ha lavorato a note trasmissioni televisive tra cui Anima Mia di Fabio Fazio (RaiDue), Pinocchio di Gad Lerner. Recentemente ha ideato il festival sull’umorismo “Il senso del ridicolo” (a Livorno), di cui è direttore artistico. I suoi studi attuali si rivolgono alla teoria del gioco con le parole, la revisione critica del concetto di creatività, le forme di creatività passiva, la possibilità di una semiotica della creatività e le mitologie del contemporaneo.
Stefano Bartezzaghi in qualità di scrittore ed intellettuale è chiamato a discutere su tematiche connesse alla lingua italiana e letteratura italiana contemporanea, i giochi letterari nella letteratura mondiale, l’umorismo, l’ironia, la satira e il comico. Approfondisce, nei suoi discorsi, giochi di parole in rapporto alla lingua, alla letteratura, alla politica, alla didattica. È apprezzato anche in contesti aziendali e nell’ambito della comunicazione per la sua abilità ad affrontare temi quali: forme espressive nei new media, la comunicazione contemporanea, efficacia, sintesi, paradossi rapporti tra parola e immagine e giornalismo contemporaneo. Interviene ad eventi pubblici e privati con analisi di termini, linguaggi e usi comunicativi di settore, ma anche attraverso la produzione di cruciverba a tema.
Foto di Francesca Parisini