PIETRACATELLA – Venerdì 21 giugno alle ore 18 nella biblioteca comunale di Pietracatella appuntamento imperdibile per raccontare il lavoro e tutte le curiosità sulla storia di Pietracatella con la presentazione del libro “Storia, archeologia e geografia nella valle del Fortore”. Da una stagione di ricerca (2019-2020; 2022-2023) sulla storia, l’archeologia e il paesaggio di Pietracatella è scaturito l’interesse dell’equipe guidata dal prof. A. Naso (docente dell’Università degli Studi di Napoli Federico II), coordinata nelle ricerche di campo dal dott. C. S. De Simone (Dottorando dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata), di redigere un quaderno. Quest’ultimi hanno curato il volume che presenta i dati disponibili in letteratura e dalle fonti documentali, insieme a quelli derivati dalle ricognizioni sul terreno e da una ricerca partecipativa specifica. Al contributo hanno presso parte diversi giovani studiosi e liberi professionisti, oltre la docente dell’ateneo napoletano la prof. E. Spagnoli, i quali a vario titolo si sono occupati della storia e di archeologia del comune di Pietracatella.
Il quaderno è aperto da una scrupolosa analisi delle notizie disponibili nei contributi editi in passato, come il volume Pietracatella del Colonello Di Vita (opera a cui è dedicato un contributo nel libro), oltre che da un’attenta disamina delle fonti, anche inedite, e documenti d’archivio disponibili per Pietracatella. Successivamente, si darà notizia, in un’analisi preliminare, dei dati ottenuti con le indagini svolte nel comparto orientale del territorio comunale di Pietracatella che si è mostrato particolarmente ricco di evidenze (come dice A. Naso nell’Introduzione). In questa sezione, verranno discusse, secondo una metodologia di lavoro caratteristica dell’archeologia del paesaggio del Mediterraneo, le modalità del popolamento antico, oltre che presentare la cultura materiale tra l’epoca preistorica e l’età romana. Infine, si proporrà, partendo dalla Convenzione di Faro, una discussione tra il ruolo della ricerca archeologica-storica e le comunità che vivono nel territorio oggetto di indagine. La riflessione si sofferma sul “ruolo che l’archeologia può rivestire nei nostri territori… per creare un tessuto connettivo tra professionisti del settore e le forze sociali…che diventa memoria tangibile” (M. Santone). Inoltre, in questa sezione finale, si presentano preliminarmente i risultati di una ricerca partecipativa sul Patrimonio Culturale, condotta con la metodologia della geografia pubblica, svolta in seno al dottorato del dott. De Simone. Come ci ricorda quest’ultimo, il senso del lavoro svolto, simbiosi tra più discipline, sulla scorta anche della già citata Convezione di Faro, è nell’ “accezione di paesaggio come patrimonio… questo acquisisce una rilevanza particolare. Infatti, oltre il valore storico correlato alla valenza di espressione di un determinato modo di relazionare tra uomo e natura in un determinato periodo, in quanto patrimonio, il paesaggio è un luogo dove si costituisce il senso di identità e appartenenza ad un determinato contesto territoriale” (C. S. De Simone).
I curatori trovano questa l’occasione per evidenziare il supporto dell’Amministrazione Comunale, guidata dal dott. Tomassone; Luigi Tomassone della confraternita di Santa Maria di Costantinopoli che con vivace entusiasmo ha stimolato lo sviluppo del quaderno, realizzato grazie al finanziamento fornito dalla Direzione Generale Educazione. È questa l’occasione, poi, di evidenziare il supporto costante in questi anni fornito dalla parrocchia di San Giovanni Battista nelle persone dei parroci don Antonio Di Giorgio e don Stefano Fracassi, Un ringraziamento particolare spetta all’editore, che ha seguito i lavori per l’edizione del volume, esaudendo con professionalità le richieste dei curatori. È gradito ricordare l’interesse dimostrato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Molise nelle figure della Soprintendente Dora Catalano e della funzionaria competente Mariachiara Santone, che hanno agevolato le concessioni di ricerche non invasive e seguito con interesse le campagne di ricognizione. Infine, sono da ringraziare i tanti molisani, con particolare riferimento agli abitanti di Pietracatella, giovani e meno giovani, che nel corso degli anni hanno supportato in ogni modo le attività del gruppo di ricerca, fornendo notizie, segnalando ritrovamenti, accompagnando gli studiosi nei sopralluoghi.