Gli agiati zii provvidero all’educazione ed all’istruzione dei ragazzi. Giuseppe Antonio si laureò all’Ateneo di Napoli nel 1964. Successivamente ottenne la specializzazione in Chirurgia. Da subito dimostrò di vivere la professione di medico come una vera missione. Accorreva dai poveri del paese, di giorno e di notte, prestandosi gratuitamente e generosamente. Divenne l’idolo del popolo. Questo atteggiamento a suo modo “rivoluzionario” infastidì, non poco, i ricchi familiari e i notabili del luogo. Fu per questo che, disdegnando ricchezza e futuri onori, lasciò Montagano. Decise di continuare la sua professione in Toscana.
All’inizio fu medico condotto di Seravezza in provincia di Lucca . Poi di Castiglione d’Orcia in provincia di Siena . Successivamente, sempre in provincia di Siena, divenne medico condotto del comune di Buonconvento. Era proverbiale l’utilizzo del suo “calesse” con il quale raggiungeva ogni luogo e con qualsiasi tempo. Benefattore e filantropo. Nel giugno del 1877 ottenne l’incarico ad Ambra (frazione di Bucine) in provincia di Arezzo dove rimase per oltre quaranta anni . In questo comune morì il 17 ottobre del 1919. Così fu ricordato: “ … seppe così farsi amare da ogni ceto di persone. Disimpegnò puntualmente e coscienziosamente il suo dovere di medico, dando prova di superiore intelligenza, disinteresse, amore alla sua arte …”.
A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Molise News 24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Pubblicità - Contatti - Privacy Policy - Cookie Policy