È il frutto della combinazione di culture differenti che hanno attraversato la Spagna nel corso dei secoli, risalendo all’epoca in cui ebrei, mori, cristiani e gitani coesistevano in Andalusia: dal canto monocorde islamico che si combina con il sistema musicale ebraico, con il canto bizantino, con gli antichi sistemi musicali indiani e con i canti mozarabici cristiani, da tutta questa commistione di stili prende vita questa danza energica, dolente, sensuale, assolutamente unica.
E anche a Termoli si è realizzata la magia attraverso le evoluzioni eleganti, fluide di Roca, ritmate dal suono delle nacchere e dal zapateao – i tipici colpi delle scarpe contro il pavimento – in perfetta sincronia con l’eccellente pianoforte di Cuenca. I due artisti hanno letteralmente stregato e rapito la sala, riscuotendo unanime apprezzamento dal nutrito pubblico presente, confermando ancora una volta l’ottimo cartellone di questa rassegna concertistica che da 20 edizioni propone sempre spettacoli fuori dagli schemi tradizionali. Il prossimo appuntamento è per il 10 marzo alle 18 al S. Antonio di Termoli con il concerto letterario L’altra Elena, a cura della Casa del Libro, di e con Rosanna Carnevale e Andreina Di Girolamo (pianoforte a 4 mani).
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