Sud e Isole: il Molise è la regione con maggiore aumento della rata dei mutui

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CAMPOBASSO – Il mercato dei mutui è interessante per quanto riguarda il Molise soprattutto in rapporto al resto d’Italia. Lo rivela un’analisi condotta da MutuiOnline.it. Rispetto al 2022 sono evidenti i cali negli importi medi richiesti: secondo i dati di MutuiOnline.it la Liguria fa registrare un -9,1% (da 128.255 € a 116.647 €), il Piemonte un -8% (da 128.764 € a 118.505 €), la Lombardia un -6,9% (da 167.611 € a 156.023 €), l’Emilia-Romagna un -6.6% (da 147.384 € a 137.729 €) e il Veneto un -6,3% (da 141.035 a 132.192 €). Sotto la soglia del -5% la Val d’Aosta (-4,7%) e il Friuli (-4,3%). Più limitati gli effetti per la regione col più alto importo medio richiesto in Italia, cioè il Trentino-AA, che perde solo il 2,7% (da 191.071 € a 185.873 €). La durata media del mutuo cresce un po’ ovunque, e in maniera particolarmente significativa proprio in Trentino: qui la durata media di un mutuo per acquistare una prima casa è cresciuto rispetto al 2022 da 25 anni e 4 mesi a 26 anni e 6 mesi.

La diminuzione degli importi medi e l’aumento della durata sono sicuramente dovute all’aumento significativo dei tassi. Infatti ipotizzando che il costo medio del mutuo nel 2022 fosse del 2,3% e nel 2023 sia del 3,7% (entrambi i dati pari al tasso medio dei fissi nei due anni) i richiedenti quest’anno spendono 47% in più al mese rispetto al 2022, pari a 140 € in più.

Calano anche nel Centro Italia gli importi medi richiesti rispetto al 2022: -10,6% nelle Marche (da 127.163 € a 113.668 €), -7,4% in Umbria (da 120.678 € a 111.727 €), -6,6% in Toscana (da 148.261 € a 138.513 €) e in Abruzzo (da 119.801 € a 111.854 €). Il Lazio, la seconda regione d’Italia per importi richiesti, il calo è solo del 4,9% (da 165.763 € a 157.595 €) e in contemporanea l’LTV passa dal 72,7% al 70%, in media più rispetto alle altre regioni del centro Italia. Le durate del mutuo invece aumentano mediamente dell’1,6% e la rata in media del 48%, in pratica pari a 142 € in più al mese.

Nel Sud e nelle Isole gli importi calano mediamente del 2,4%, in misura minore rispetto a Nord e Centro Italia, probabilmente grazie al costo più ridotto dell’immobiliare. Il Molise risulta essere l’unica regione in controtendenza rispetto al 2022, infatti cresce l’importo medio richiesto (+8,3%, da 101.901 € a 110.353 €) e di conseguenza aumenta di oltre il 70% la rata media che passa da 198 € a 338 €. La regione con il calo più consistente dell’importo medio è la Puglia con un -5,2% (da 122.612 € a 116.265 €), segue la Sicilia con -5,1% (da 115.247 € a 109.399 €), poi la Basilicata con un -4,4% (da 121.664 € a 116.322 €), la Calabria con -4,1% (da 109.043 € a 104.542 €), la Sardegna con -3,6% (da 125.091 € a 120.560 €) e per finire la Campania con un -2,7% (da 139.745 € a 136.032 €). Meno cambiamenti sulle durate rispetto al resto d’Italia, dove c’è sì un allungamento, ma in misura più contenuta (mediamente +1,3%); scendono gli LTV soprattutto in Campania e in Basilicata (rispettivamente -4,5% e -4,2%).

A gennaio sono ritornati i mutui giovani per tutto il 2023: gli under 36 possono quindi usufruire di vantaggi fiscali e della garanzia statale sui mutui acquisto prima casa fino all’80% del valore dell’immobile, a patto di avere un ISEE inferiore ai 40.000 euro. A livello nazionale l’età media dei richiedenti mutuo si è abbassata di 4 mesi dal 2022 al 2023, indicando un timido effetto di questa estensione della norma, che ricordiamo era stata invece molto efficace al suo lancio da parte del governo Draghi nella seconda metà del 2021. A livello regionale l’impatto più evidente è stato in Trentino-AA, dove i richiedenti sono passati da un’età media di 37 anni e 1 mese a 35 anni e 9 mesi. Segue poi l’Umbria che è passata da quasi 38 anni di età media a 36 anni e 8 mesi e chiude il podio la Sicilia che è passata da 37 anni e 9 mesi a 36 anni e 10 mesi. In tre regioni invece vediamo un aumento dell’età media dei richiedenti: in Sardegna si è passati da 37 anni e 9 mesi a 38 anni e 5 mesi, in Molise l’aumento medio è stato di 3 mesi e in Abruzzo di 1 mese.