POGGIO SANNITA (IS) – C’è chi ritrae, documenta o narra il proprio paesello con la storiografia o un romanzo, con la fotografia oppure con un video e c’è chi, come il professore in pensione Guido Giovanni Mancini di Poggio Sannita, ne descrive ed illustra l’anima del tutto invisibile alle telecamere e a qualsiasi altro radar o strumento tecnologico e indagatore. Sfugge persino alla pittura e ad altra arte. Soltanto la “Poesia” riesce a carpire il più profondo e nascosto sentimento di una comunità, di un paese, di un’epoca. Così il Poeta diventa lo storico dell’anima. Anima personale e collettiva. Ancestrale!
Se non la si vede così, tutta l’Opera poetica di Mancini, poggese puro-sangue da generazioni, non ha alcun valore se non quello estetico e formale di un verseggiare per diletto. Mentre, invece, la Poesia è la cosa più seria e vera che ci sia, proprio perché proviene dal più profondo dell’anima ed esprime sentimenti ed emozioni, oltre che immagini, valori e suggestioni. Permanenze!
Tale è la chiave di lettura per poter capire, gustare e immortalare pure la terza raccolta di poesie scritte in dialetto poggese (ma con traduzione italiana a fianco) che (alleluja!) ha visto la luce giorni fa, fresca di stampa dalla tipografia Cicchetti di Isernia. Intitolata “Memorie e fantasie” tale terza raccolta poetica esce dopo quattro anni dalla precedente “L’eco dei ricordi” (estate 2016) che a sua volta era stata pubblicata quattro anni dopo la prima “Per non dimenticare” (estate 2012).
Ormai il poeta poggese Guido Mancini ci ha abituati ad attenderci un’opera di poesia ogni quattro anni, un appuntamento che già aspettiamo con grande interesse per il 2024, sicuri di poter leggere qualcosa di veramente degno sia sotto il profilo artistico sia storico-sociologico ma anche come ennesimo atto di amore verso la propria terra, la propria gente e, in particolare, verso alla propria famiglia. E sappiamo che ha già riposte nel classico cassetto alcune composizioni scritte nelle ultime settimane durante le quali il terzo libro era in composizione tipografica. Dunque, prolifico è il nostro poeta poggese, così tanto atteso nelle sue molto gradite uscite letterarie e così tanto amato specialmente all’estero dai nostri emigrati che ne trovano linfa e legame con il paese natìo.
Con le sue 158 pagine, “Memorie e fantasie” si avvale della copertina illustrata dall’amico di una vita, il pittore Ugo Martino della vicina Castelverrino (ma isernino di adozione), così come della presentazione di Domenico Lanciano e delle musiche, per alcune poesie, del maestro Adriano Scavo, come per altre edizioni. Infatti, il poeta Mancini è affascinato anche dall’arte musicale. Tali suoi collaboratori sono evidenziati, con foto e come riconoscenza, alla pagina 15. Mentre alla pagina 5 viene evidenziata una poesia scritta per i nonni dalla nipotina Gioia di appena 6 anni.
Il terzo libro di poesie di Guido Mancini è corredato anche di suggerimenti fonetici e di un apposito CD. La presentazione dovrebbe avvenire, come per i precedenti due volumi, nella terza decade di agosto, norme Covid-19 permettendo, alla presenza di concittadini (anche venuti dall’estero per le ferie estive) e di appassionati della poesia dialettale, tra i quali Mancini conta numerosissimi amici ed estimatori. Con questo terzo libro Mancini entra davvero nella storia della poesia dialettale non solo molisana ma dell’Italia intera così ricca ed amabile di espressioni regionali e locali.
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