TORELLA DEL SANNIO – Nel pomeriggio di lunedì, a breve distanza dei due deferimenti di domenica mattina, ancora un’attività dei Carabinieri della Compagnia matesina. I Carabinieri della Stazione di Torella del Sannio, infatti, hanno ristretto un 26enne isernino, raggiunto da un Ordine di Carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Isernia.
Il giovane, originario della provincia di Isernia, negli anni dal 2012 al 2014 si era reso autore di una raffica di furti, commessi con le aggravanti dell’esposizione alla pubblica fede, piuttosto che su bagagli di viaggiatori o in concorso con altri complici, che gli erano costati una condanna ad un anno e otto mesi di reclusione.
Lo scorso mese di giugno, la medesima Autorità Giudiziaria, emetteva analogo provvedimento cautelare, poi sospeso, poiché il giovane era stato riconosciuto colpevole altresì del reato di calunnia (art. 368 c.p.) per il quale gli era stata comminata altra condanna ad un anno a 4 mesi di reclusione.
Nella considerazione che il giovane non ha mai preso in considerazione l’ipotesi del ravvedimento, né tanto meno si è adoperato per chiedere al Giudice la possibilità di espiare le pene comminategli in uno dei modi alternativi previsti dalle normative in vigore, nella giornata odierna è stato spiccato il mandato per l’esecuzione della carcerazione.
Il conteggio effettuato ha comminato al giovane, residente nel piccolo comune molisano, sulla cui giurisdizione è competente il Comando Arma di Torella del Sannio, una pena da espiare di 3 (tre) anni e 140,00 euro di multa, frutto dell’unificazione delle pene concorrenti.
Nel tardo pomeriggio di lunedì, i Carabinieri di Torella del Sannio lo hanno rintracciato nella sua abitazione e al termine delle previste formalità di rito, lo hanno associato alla Casa Circondariale di Campobasso, ove rimarrà sino all’anno 2022.
Il Comando Compagnia Carabinieri di Bojano, invita nuovamente i cittadini a segnalare tempestivamente qualsiasi persona e/o mezzo che possa destare sospetto, al fine di consentire le opportune verifiche e scongiurare la commissione di reati predatori, specie quelli che hanno come bersaglio le private dimore.