Cronaca

Travolta sulle strisce morì 5 giorni dopo, l’investitore patteggia

SCAPOLI – Fu travolta mentre attraversava la strada sulle strisce del lungomare di Pescara e morì cinque giorni dopo in ospedale: per la morte di Maria Luisa Di Fiore, cinquantenne di Scapoli, il conducente dell’auto pirata, costituitosi il giorno dopo l’investimento, ha patteggiato la pena di tre anni e mezzo di reclusione, con sospensione della patente. A raccontare la vicenda, e la rabbia dei familiari per la decisione del gup di Pescara, Francesco Marino, è oggi il quotidiano ‘Il Centro’.

L’automobilista, un 22enne romeno denunciato inizialmente per incidente stradale con lesioni e fuga, si era presentato il 25 ottobre 2024 ai Carabinieri di Montesilvano raccontando che, a causa dei fari di un’auto che viaggiava in direzione opposta, non aveva visto la donna attraversare la strada; dopo l’impatto, preso dal panico, era fuggito. Dopo la morte di Maria Luisa, l’accusa era diventata di omicidio stradale.

“Non c’è stata nessuna ricerca della verità da parte della Procura – commenta sul Centro il legale della famiglia di Maria Luisa, l’avvocato Sandro Cutone del foro di Isernia – Ci si è accontentati delle dichiarazioni dell’imputato. Per noi questa non è una pena congrua anche perché gli illeciti rilevati sono molteplici. Ci aspettavamo che l’istanza di patteggiamento venisse respinta e si proseguisse con il rinvio a giudizio e con un processo ordinario e che alla fine venisse emessa una sentenza di condanna con una pena più giusta”.

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