A renderlo noto è il coordinatore provinciale di Isernia del sindacato FIADEL/CSA, Feliciantonio Di Schiavi, che si dice “amareggiato da questa storia, perché le istituzioni dovrebbero essere le prime a rispettare le leggi, non dovrebbero costringere il cittadino alle vie giudiziarie e dovrebbero essere dalla loro parte”.
“Come si ricorderà – spiega – noi abbiamo sempre sostenuto che esso era illegittimo e lo abbiamo dimostrato con carte alla mano, però ci siamo trovati contro il Comune di Macchia d’Isernia, la Prefettura di Isernia, la Polizia Stradale di Isernia che ha sempre certificato la sua legittimità, il Provveditorato alle Opere Pubbliche per il Molise che ha negato l’evidenza, l’Anas e altri”.
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