TRIVENTO – Ennesimo tentativo di truffa in danno di una persona anziana, non andato a buon fine grazie all’arguzia della “nonnina”, che memore degli insegnamenti dei Carabinieri non si fida.
Il canovaccio ormai è sempre lo stesso, martedì, poco prima dell’ora di pranzo una telefonata a casa dell’anziana donna, un interlocutore, con voce camuffata, le dice di essere suo nipote – fornendo nell’occasione il nome vero – e le riferisce di doversi recare a Roma per un impegno importantissimo di lavoro, per il quale aveva necessità di 4.200,00 euro.
Il ragazzo aggiunge inoltre che non poteva andare lui a prendere i soldi ma avrebbe mandato il postino del paese.
La “nonnina”, benché 83enne, non crede ad una sola parola del suo interlocutore e lo “rispedisce” al mittente, dicendogli che non voleva parlare nemmeno con suo nipote.
Immediatamente dopo allerta i Carabinieri, contattando il numero di emergenza 112 della Compagnia di Via Croce ed immediatamente dopo il Comando Stazione di Trivento, che avviava una speditiva attività di ricerca dell’ignaro malfattore, cui seguiranno analitiche attività investigative per dargli un volto.
È proprio il caso di dirlo che “andare a scuola” non guasta mai a nessuna età, infatti, proprio a Trivento, agli inizi dello scorso mese di dicembre erano saliti in cattedra i Carabinieri e gli alunni altro non erano che gli anziani del paese.
Nella circostanza erano stati indottrinati proprio per non cadere nei tentativi di raggiro che i malviventi pongono in essere nei confronti delle fasce più deboli, le quali, alla prospettazione di una esigenza imminente di un loro familiare e/o di un incidente stradale o di un legale da pagare, cadono nella rete dei truffatori, elargendo loro somme di denaro, anche ingenti, come la richiesta ricevuta dall’anziana nella mattinata di martedì.
La campagna di sensibilizzazione, che è ancora in atto in altri comuni del territorio, rientra in un più ampio concetto di “prossimità”, mediante la realizzazione di una serie articolata di interventi che hanno, quale comune denominatore, la centralità del cittadino ed il rapporto con esso, nell’ambito del quale ogni appartenente all’Arma dei Carabinieri rivolge la propria azione, oltre che nel campo della prevenzione e repressione dei reati, anche nel più arduo compito della “rassicurazione sociale”, concretizzata nel senso di “vicinanza” alla popolazione.