“Le redazioni della TGR sono in grado di farlo – evidenzia il Presidente nazionale Uncem Marco Bussone – grazie a una nuova sinergia con gli Enti territoriali. Con Comuni, Comunità montane, Unioni montane di Comuni, si possono dare nuove linee di azione al servizio pubblico, capace di raccontare i “paesi che fanno il Paese”. Uncem si era già opposta, dieci anni fa, alla chiusura di TGR Montagne, intuizione forte e intelligente, come lo è Leonardo. Oggi la dissipazione di una terza edizione della TGR – Uncem lo ribadisce ai vertici RAI, ma anche al Governo, ai Parlamentari, alla Commissione di Vigilanza – rischia di mettere in crisi il rapporto della RAI con i territori. Uncem ha sottoscritto un accordo con RAI, e con il Settore tecnico che si occupa di trasmissione dei segnali, per dare migliore copertura a troppi territori ancora scoperti, in particolare oggi mentre stanno cambiando frequenze e standard del digitale terrestre”.
Del problema, l’Uncem ha già parlato con i vertici del Ministero dello Sviluppo economico e del Ministero della Digitalizzazione. Come emerge dalla lettera aperta di luglio, le sfide sono collegate: maggior informazione – e nessuna riduzione della terza edizione della TGR – unite a investimenti RAI sui territori. Uomini e mezzi per raccontare l’Italia ed essere “servizio pubblico vero”. L’Uncem auspica una presa di posizione del Governo e del Parlamento, con la Commissione di Vigilanza RAI, che accolga le istanze di Uncem e dei Comuni per valorizzare e salvaguardare edizioni e spazi del TGR. Per dare corpo alle dieci proposte volte a una Rai più forte sui territori.
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