Vittorino Facciolla eroe per caso, salva la vita a un uomo

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LARINO – “Questa mattina ho vissuto l’esperienza più inquietante della mia vita. Mi stavo recando in tribunale a Larino quando, giunto nei pressi del cavalcavia che conduce alla nuova tangenziale, vedevo ferma sul ciglio della carreggiata una macchina con la portiera del lato passeggero aperta. Intuisco sia accaduto qualcosa e torno indietro. Riconosco il conducente e il passeggero, quest’ultimo affetto da disabilità. Il conducente ha gli occhi riversi verso l’altro, la maglia zuppa di vomito e non respira. Lo chiamo più volte, ma non da alcun segno di vita, non posso far altro che chiamare immediatamente il 118”. Inizia così un post del consigliere regionale Vittorino Facciolla (foto), che oggi ha salvato la vita a un uomo.

“Mi risponde un’operatrice – prosegue Facciolla nel suo racocnto – che prima mi chiede di precisare il luogo del soccorso da effettuarsi e poi, nonostante il mio stato di incredibile agitazione, mi invita a descrivere le condizioni cliniche del paziente, e così faccio. La dottoressa intuisce che non si può aspettare l’arrivo dell’autombulanza e così decide di operare un primo soccorso, utilizzando le mie mani. Mi ha innanzitutto convinto a farlo; il mio stato di agitazione, invero, non mi consentiva alcuna lucidità”.

A quel punto Facciolla ha iniziato a effettuare le manovre del caso: “La dottoressa mi dice di spostare il paziente dall’auto e di posarlo a terra su un piano rigido. Poi mi dice: sollevagli la maglia e fagli un passaggio cardiaco’; ‘dottoressa io non ho mai fatto una massaggio cardiaco, non so come si faccia, ho paura a farlo’; e lei: ‘mi ascolti, stia tranquillo, sollevi la maglia al paziente, porga le sue mani tra i due capezzoli e inizi a massaggiare per almeno 15 volte di seguito’, lo faccio. Il paziente inizia a respirare, ed io: ‘dottoressa ora respira’; e lei: ‘bene, non ha terminato il suo compito, ora porga il suo palmo di mano sinistra sotto la guancia destra del paziente e lo posizioni sul suo fianco facendo ruotare il bacino’, lo faccio. Il paziente respira con affanno ma respira, qualche minuto e arriva l’ambulanza che stabilizza immediatamente il paziente”.

La dottoressa e l’infermiera a bordo dell’ambulanza ringraziano Facciolla, che risponde dicendo che “c’è una sola persona da ringraziare e io lo farò personalmente, già nel pomeriggio, terminata l’udienza”. Si riferisce ovviamente all’operatrice del 118 “che, con grandissima pazienza, perizia e con un’incredibile iniezione di fiducia, ha utilizzato le mie imperite mani per salvare un uomo”. La donna in questione è un’infermiera professionale che si chiama Maria Marchese: alla fine Facciolla è riuscito a contattarla e l’ha ringraziata.