L’occasione culturale introdotta da Caterina Palombo, co-fondatrice e vice presidente dell’Associazione IntraMontes, vede i saluti di Paola Moscardino, presidente del Gal Molise Rurale, l’intervento della giornalista Adelina Zarlenga, le letture a cura di Maria Teresa Di Tanna e l’intermezzo musicale di Giulia Maselli con repertorio tratto da La Pietra Lunare, dalle sonorità e dai testi in accordanza con il senso stesso del libro che nel titolo evoca le “ Voci” come richiami che pongano l’attenzione sulle opere di Jovine e Pietravalle.
Voci dal Molise nasce dall’esigenza, che era da tempo radicata negli interessi letterari/ comunicativi delle autrici, in quella parte insondabile e concreta dove l’attenzione e l’attaccamento verso la propria terra d’origine riecheggiano in continuo. Il libro rivolge di nuovo attenzione e cura per due scrittori: Francesco Jovine (1902-1950) e Lina Pietravalle (1887-1956) che hanno saputo cogliere storia, pensiero e vicende regionali/universali di un popolo fiero, mai rassegnato e pronto al riscatto, ma “chiuso tra secolare miseria e fissità”, in un paese “ scalzo e disadorno, immelanconito dalla solitudine e irretito dal disinganno” affaticato da un remoto abbandono, dall’ingiustizia e dalla marginalità del mondo contadino. Il saggio, che si potrebbe definire un dittico di sintonie, si compone di due parti una dedicata a Francesco Jovine dal titolo Il pungente senso della vita e il dolente amore per il Molise ( Gioconda Marinelli) l’altro rivolto a Lina Pietravalle intitolato Saggio sentimentale- Omaggio a Lina Pietravalle ( Maria Stella Rossi).
L’intento di omaggiare i due scrittori di respiro nazionale è il filo rosso di questa pubblicazione che oltre alla ricerca storica contempla e sottolinea i temi e i mondi radicati nel profondo dei due scrittori che del Molise ne hanno carpito l’anima più recondita e autentica ispirati da una terra fatta di luoghi, eventi, tradizioni e umanità che arrivano sino alla parte più ancestrale e quasi mitologica. La natura con le sue magnifiche bellezze ma anche con la sua spietatezza è l’altro personaggio sempre presente e dominante le vicende stesse degli uomini, donne, spesso vittime di soprusi, contadini e pastori transumanti che non sapevano leggere ma conoscevano bene le stelle che guardavano nelle notti “ alla serena” cioè all’aperto.
Il saggio sottende l’invito alla lettura/ rilettura delle loro opere, occasione per far riscoprire letteratura, paesaggi evocativi, vicissitudini, sentimenti primitivi tra il magico e il dramma di una terra, il Molise, e riaffermare origini nelle quali è possibile ritrovare anche il senso di un’ appartenenza personale e sociale. I due scrittori, di cui va ricordata la collaborazione di alto timbro letterario con le riviste e con i giornali più importanti del tempo, hanno utilizzato anche la comunicazione a carattere divulgativo, per far conoscere ciò che del Molise viveva dentro di loro e che con vivida e partecipata scrittura hanno saputo far conoscere a livello nazionale, ognuno con la propria forza narrativa dal timbro riconoscibile e singolare. Voci dal Molise ha voluto inoltre comporre un ulteriore omaggio al Molise con l’utilizzo per la copertina di un’opera di Marcello Scarano, il più apprezzato pittore molisano del Novecento, di particolare affinità con le atmosfere presenti nel volume, e con i disegni di Ettore Marinelli che colgono le espressività delle figure di Francesco Jovine e di Lina Pietravalle, con sullo sfondo i loro paesi di origine Guadialfiera e Salcito.
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